Labour 20 in India. Capone UGL: “Trasformare progresso tecnologico in sociale a tutela del lavoro”

“Oggi, l’intelligenza artificiale sta determinando una nuova trasformazione nel mondo della produzione. Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione della produzione industriale per effetto della digitalizzazione.

Il timore, però, è che tutto ciò provochi una diminuzione strutturale, nonché definitiva, dell’occupazione, specialmente per le professioni intellettuali che sono più a rischio rispetto a quelle manuali. Il compito della politica, pertanto, e anche del sindacato, è cercare di rendere socialmente accettabile il cambiamento evitando che crei danni alla popolazione in termini di occupazione e qualità della vita, trasformando così il progresso tecnologico in progresso sociale. Nel nostro Paese spesso si parla di “reddito universale”, cioè di accettare l’aumento della disoccupazione, offrendo alle persone estromesse dal mondo del lavoro un reddito di sopravvivenza. Per noi, però, questa non rappresenta una soluzione, poiché comporterebbe solamente un’esclusione dal mondo del lavoro di milioni di cittadini. Al contrario, una possibile soluzione a tutela del lavoro può essere la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Occorre, a tal fine, delineare un nuovo paradigma delle relazioni industriali che sia fondato su un patto fra capitale e lavoro. Come UGL, siamo impegnati nell’attuare il dettato costituzionale in virtù del quale la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. Questo impegno, infatti, è necessario non solo da parte delle imprese, ma anche del sindacato, che deve adattarsi all’attuale situazione ed essere in grado di guardare al presente e al futuro.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in occasione dell’incontro promosso in India dal gruppo “Labour 20” di cui fanno parte i leader sindacali dei Paesi del G20.

Com. Stam.