Finalmente Russia e Ucraina sono riuscite a trovare un terreno d’accordo dopo mesi di scontri e polemiche. Il gas è salvo! Incidentalmente anche l’Unione Europea. Il precedente accordo era appena scaduto che già, diligentemente, Russia ed Ucraina mettevano sul tavolo le carte per un nuovo accordo, sotto gli occhi benevoli dell’Unione europea, sempre attenta alle sorti del “rubinetto” principale del gas, malauguratamente posto nel cuore della bizzosa Russia. C’è di più, con la magnanimità di uno zar lo stesso Putin aveva promosso ai vertici di Gazprom di estendere lo sconto già applicato per il pacchetto invernale (100 preziosissimi dollari ogni mille metri cubi) anche al nuovo pacchetto di forniture. A dire il vero ancora nulla è stato messo nero su bianco e, trattandosi della Russia di Putin la cosa ha un peso più che formale. Tuttavia le dichiarazioni di principio lasciano prevedere sviluppi positivi. Chissà che il flusso di gas che dalla Russia va verso l’Ucraina non riesca a sciogliere il gelo dei rapporti tra i due Stati. Non sarebbe il primo caso in cui la strada verso la pace venga spianata da vantaggiosi accordi economici.
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