L’immagine di “Mafia Capitale” è ormai il simbolo del nostro Paese. Siamo una Nazione affondata negli abissi della corruzione che nessuno riesce a riportare in superficie. Onestamente non si era mai visto in una democrazia occidentale, un livello di corruzione così diffuso ed endemico, neanche ai tempi di “Mani pulite”. La corruzione ed il malaffare riescono a condizionare l’intera vita politica. Unica nota positiva è che finalmente la magistratura romana guidata da un bravissimo magistrato, Giuseppe Pignatone, esperto di mafia, è riuscita a scoperchiare i traffici illeciti e di malaffare che soffocavano la capitale d’Italia. La decadenza morale del nostro Paese è proprio figlia di questi comportamenti fondati sulla corruzione e sul metodo mafioso. Non credo di essere un moralista, ma voglio ricordare che non è normale per un politico che il pubblico diventi privato, e non è ammissibile che un comportamento pubblico confligga con l’etica di Stato, proprio perché se si ricoprono cariche pubbliche occorre dare esempi positivi. Il sistema politico, inoltre, non è in grado di traghettare la Nazione fuori dal sistema di corruzione in cui è caduta. L’Italia sta vivendo una profonda crisi morale soprattutto perché è il senso civico il primo ad essere malato. In un’epoca di comunicazione quale la nostra, quindi, il compito della rieducazione dei cittadini spetta ai pilastri di una società civile (famiglia, scuola, mass media) che, grazie al ruolo che occupano e alla capacità formativa e persuasiva di cui dispongono, devono trasmettere ed infondere, come obbiettivo primario, quei valori etici positivi e premianti indispensabili per invertire il declino e alimentare la disapprovazione e la condanna sociale verso i protagonisti di comportamenti negativi e dannosi per la società. Se ciò non avverrà nel breve termine i rischi di un declino senza precedenti saranno devastanti e difficilmente rimediabili.
VINCENZO MUSACCHIO
Docente di Diritto Penale presso la Scuola di Formazione (CONF.S.A) in Roma
Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sulla Corruzione in Roma
Direttore Scientifico della Scuola della Legalità “Don Peppe Diana”
Editorialista de “L’Ora” di Palermo e della Gazzetta del Mezzogiorno
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