Breve

Mafia e cinema: un connubio che può aiutare la scuola?


La seconda edizione del festival indipendente di cinema breve, che si sta svolgendo in questi giorni, grazie alla sezione “I corti scolastici”, ha permesso alle scuole di riflettere sul tema portante del festival: la Mafia. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Di Guardo – Quasimodo” si sono confrontati con il concetto di Cosa Nostra approfondendolo in classe con i propri insegnanti e realizzando dei cortometraggi. “La criminalità organizzata si nutre dell’ignoranza e della paura della gente- sottolinea Erio Buceti, consigliere della municipalità di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo”–  un giovane senza istruzione molto più facilmente sarà vittima delle tentazioni della strada. Cominciando a dare ai ragazzi esempi positivi, come i tanti servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lotta alla legalità, si può creare una società sana per la nostra città. L’importanza per i giovani di avere sempre presenti concetti come legalità e moralità- continua Buceti- è il trampolino di lancio che li porteranno, un giorno, ad essere membri produttivi della società che li circonda” . “Questo concorso ci ha permesso di affrontare un argomento spinoso e di lavorare in maniera laboratoriale-  fa eco la prof.ssa Aiello Annamaria-. Gli alunni hanno ideato la sceneggiatura e hanno attualizzato il tema del festival rapportandolo alla loro realtà”. Le classi dell’IC “Di Guardo – Quasimodo” hanno dato vita a due cortometraggi molto apprezzati dalla giuria tecnica e da quella popolare. “Usare il linguaggio cinematografico per parlare di Mafia- conclude la dirigente della scuola Simona Maria Perni– consente di raggiungere una vasta platea di ascoltatori. Negli istituti i ragazzi studiano sui libri la nascita del fenomeno mafioso e la storia di Falcone e Borsellino. Spesso tutto ciò è percepito come qualcosa di troppo distante da loro, qualcosa che non fa parte della propria vita. Parlare di mafia e far lavorare gli alunni su questo argomento li porta a riflettere su come certi atteggiamenti e certi comportamenti siano da evitare e denunciare per far sì che la legalità diventi una realtà e non solo una scritta sui libri.”

Il consigliere della IV municipalità  Erio Buceti

Com. Stam.

 

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