Ambiente

Marevivo a Messina per il primo intervento di rimozione rete fantasma del 2023

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Si è svolto a Messina il primo intervento del 2023 di rimozione di una rete fantasma, nel quadro dell’“Operazione Reti Fantasma” di Marevivo, volta al monitoraggio, alla segnalazione e alla rimozione di rifiuti e reti da pesca abbandonate sui fondali marini.

La rete era stata segnalata nel mese di ottobre scorso dai subacquei di Ecosfera nelle acque di Capo Peloro,proprio di fronte alla Torre degli Inglesi. I subacquei si sono immersi per il recupero di una rete fantasma lunga circa 300 metri, rinvenuta a una profondità tra i 12 e i 26 metri.

All’operazione hanno preso parte, con il coordinamento della Prefettura di Messina, la Guardia Costiera, il Nucleo sommozzatori dell’Arma dei Carabinieri, il Comune di Messina con la Polizia Municipale sezione marittima ed Ecosfera Diving.

Si tratta della prima rimozione rete del 2023 per la protezione dei fondali. Ogni anno Marevivo partecipa ad operazioni di recupero reti abbandonate e di bonifica dei fondali in numerose località italiane. Si è trattato di un’operazione particolarmente delicata e importante per l’area specifica in cui è stata rinvenuta. La zona è sottoposta al vincolo alla Sovrintendenza del Mare, in quanto ricca di reperti sommersi di interesse archeologico.

«Questo recupero è stato particolarmente positivo per più motivi. Il primo è che la rete era in uno stato di recente abbandono e, non essendo ancora concrezionata, si è riusciti a rimuoverla prima che danneggiasse la flora e la fauna marina presente nell’area. Questo accende i riflettori sull’importanza di una segnalazione tempestiva da parte dei subacquei e dei pescatori che normalmente operano nella zona, per ridurre al massimo i danni provocati da questi abbandoni – spiega Massimiliano Falleri, Responsabile della Divisione Subacquea Marevivo – Inoltre, la zona del recupero era ricca di Posidonia oceanica che, come sappiamo, è una delle principali piante marine che contribuiscono alla produzione di ossigeno e garantiscono la vita dell’uomo sul Pianeta.»

Un ulteriore contributo alla buona riuscita dell’iniziativa è stato apportato dai volontari Marevivo dell’unità territoriale di Messina, giovani biologi marini e studenti universitari, che hanno effettuato il monitoraggio dei piccoli organismi marini intrappolati tra le maglie della rete, reimmettendoli in acqua.

Ringraziamo per la disponibilità la Federazione Confcooperative, Fedagripesca, la Coop. Gambero Rosso e l’armatore Fondarò che ha messo a disposizione il peschereccio per il recupero, oltreché Messina Servizi per lo smaltimento della rete rimossa.

Com. Stam. + foto

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