Cronaca

Milano, contrasto alle frodi in danno degli Enti previdenziali ed assistenziali. Recuperati 457mila Euro

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Milano – Il Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Milano, nel perseguire l’obiettivo di contrastare le frodi in pregiudizio degli Enti previdenziali ed assistenziali, ha condotto un’attività di indagine nell’ambito dell’erogazione dell’Assegno Sociale da parte dell’INPS coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano.

L’operazione, avviata nel mese di novembre 2022 dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano, ha consentito di individuare numerose indebite percezioni dell’Assegno Sociale1 tra i beneficiari dell’emolumento residenti nell’ambito del Comune di Milano.

Con una popolazione di percettori dell’Assegno Sociale pari a 8.956 nel Comune meneghino (dati aggiornati a ottobre 2022), sono state esaminate oltre 600 posizioni di percettori di origine straniera, che presentavano diverse anomalie, quali ad es. possesso di carte di identità italiane scadute di validità e non rinnovate (alcune anche dal 2015), iscrizioni di irreperibilità all’anagrafe comunale, mancata scelta del medico curante, mancata sottoposizione al vaccino obbligatorio durante il periodo pandemico. Nei casi sospetti attenzionati i Carabinieri hanno effettuato anche verifiche direttamente sul luogo di residenza, presso gli studi dei medici di base anche attivando i canali di cooperazione internazionale di Interpol per la localizzazione all’estero dei soggetti interessati ovvero per l’accertamento dell’avvenuto decesso.  

Il fenomeno investigato riguarda principalmente alcune casistiche di seguito indicate:

– percettori che hanno lasciato definitivamente il territorio nazionale senza effettuare la dovuta comunicazione all’ente previdenziale continuando a prelevare (mediante circuiti ATM ovvero

1 L’assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. 

Dal 1° gennaio 1996, l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale. La prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile; pertanto, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero.  Il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.

L’assegno sociale è rivolto ai cittadini italiani, ai cittadini comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza, ai cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario (articolo 19, commi 2 e 3, decreto legislativo 30/2007), ai cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e ai cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

A decorrere dal 1° gennaio 2019, per ottenere l’assegno, tutti i cittadini italiani e stranieri devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • 67 anni di età;
  • stato di bisogno economico;
  • cittadinanza italiana e situazioni equiparate;
  • residenza effettiva in Italia;
  • per gli stranieri, requisito dei dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009), come previsto dall’art. 20 comma 10 del D.L. 112 del 25/06/2008.

Inoltre, i cittadini comunitari devono essere iscritti all’anagrafe del comune di residenza e i cittadini extracomunitari devono essere titolari del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

L’assegno viene sospeso se il titolare soggiorna all’estero per più di 29 giorni. Dopo un anno dalla sospensione, la prestazione è revocata.

L’importo dell’assegno per l’anno 2023 è pari a 503,27 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 6.542,51 euro annui e 13.085,02 euro, se il soggetto è coniugato.

con emissione di assegni bancari) dal proprio paese di origine il denaro accreditato su conto corrente italiano;

  • percettori deceduti all’estero i cui parenti prossimi (figli, nipoti) approfittando della mancata comunicazione all’ente previdenziale dell’evento, prelevavano a Milano le somme accreditate ogni mese dall’INPS;
  • percettori deceduti all’estero i cui figli, simulando l’esistenza in vita dei genitori, servendosi anche dell’identità digitale dei genitori (SPID) in loro possesso, prelevavano in Italia le somme accreditate dall’INPS.   

I risultati di una prima fase dell’indagine sono stati significativi:

  • N.6 persone deferite in stato di libertà di cui:
    • N.3 per indebita percezione di erogazioni pubblichein quanto trasferitisi definitivamente all’estero, continuavano a ricevere e prelevare il beneficio economico; 
    • N.2 per aver omesso di comunicare all’Ente previdenziale il decesso di un genitore destinatario dell’assegno sociale appropriandosi indebitamente delle somme erogate. Uno di questi è irreperibile in Italia già dall’anno 2014 e nell’anno 2019 è stato colpito da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Milano, tutt’ora pendente.
    • N.1 persona per violazione truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione di erogazioni pubblicheper aver omesso di comunicare il decesso di entrambi i suoi genitori beneficiari delle prestazioni assistenziali simulandone l’esistenza in vita utilizzando il loro SPID per trasmettere all’INPS le dichiarazioni reddituali e di esistenza in vita. Tra l’altro ne aveva approfittato anche per fruire della pensione di invalidità civile per entrambi i genitori nonché per rinnovare il pass disabili rilasciato dal Comune di Milano per fruire indebitamente anche di quell’agevolazione. In questo modo l’indagata avrebbe percepito illecitamente sin dal 2015 un complessivo di euro 160.000.  

A carico dei sopraindicati sono stati eseguiti decreti di perquisizione personale e locale nonché di sequestro preventivo delle somme di denaro indebitamente erogate dall’INPS.

  • N. 3 soggetti sono stati segnalati all’INPS perché hanno trascorso all’estero un periodo superiore a quello consentito (29 giorni).
  • N. 9 soggetti segnalati all’INPS poiché trasferitisi all’estero (due sono anche deceduti) ma non hanno mai prelevato dai conti il denaro accreditatogli e pertanto l’Ente previdenziale sta provvedendo al recupero di euro 341.548,65

Complessivamente, il danno alle casse dello Stato ammonta a circa 800.000 Euro di cui grazie all’intervento dei Carabinieri per la Tutela del lavoro e alla stretta collaborazione della direzione provinciale dell’INPS di Milano sono stati già recuperati ben 457.000 euro. Le misure adottate includono decreti di perquisizione, sequestri preventivi delle somme indebitamente erogate, sospensione tempestiva dei benefici economici e avvio delle operazioni di recupero del debito.

Sulla base del modello investigativo approntato e seguendo le direttive della Procura della Repubblica di Milano, il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro ha esteso la vigilanza  sull’erogazione delle prestazioni sociali su tutto il territorio nazionale, garantendo la tutela degli aventi diritto e la corretta gestione delle risorse pubbliche.

Si evidenzia che i procedimenti penali si trovano nella fase delle indagini preliminari e che le responsabilità in merito saranno definitivamente accertate solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.

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