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“Municipio di Messina La sfera armillare della Battaglia di Lepanto”

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“La sfera armillare della Battaglia di Lepanto” nata dal connubio di due artiste, una veneziana e l’altra messinese  Rosa Mundi (www.rosamundivisualart.com) e  Concetta De Pasquale 

L’opera è stata prodotta dalla Fondazione Donà dalle Rose La mostra è curata da Andrea Guastalla e Giancamillo Custoza L’opera sarà esposta a Palazzo Zanca dal 5 agosto al 30 di settembre 2021 per poi venire esposto a Venezia a Palazzo Donà dalle Rose in occasione dei festeggiamenti dei 450 anni della Battaglia di Lepanto.

 In occasione della ricorrenza dei 450 anni della Battaglia di Lepanto che nel porto di Messina, davanti alla grande Palazzata, nel 1571 vide i più ferventi preparativi delle Galeazze e Galere della Lega Santa a cui parteciparono tutte le Repubbliche Marinare diretti dalla Grande Armada Spagnola sotto il comando di Don Juan de Austria rispondendo all’appello di Papa Pio V.

L’opera è creata con tecniche miste sviluppate singolarmente in questi anni da due artiste mature ed affermate nello scenario dell’arte internazionale che si sono incontrate ed hanno saputo mettersi in forte relazione tra loro.

Rosa Mundi è un’artista che sin dal 1988 ha varcato il mondo dell’arte mantenendo il più stretto riserbo quanto alla sua persona fisica, preferendo celarsi dietro uno pseudonimo che meglio la rappresenta ossia la Rosa dei Venti ed il mondo che sin da piccola perlustra e naviga nei suoi viaggi e con la sua fantasia. Rosa Mundi dal 2016 ha sviluppato diverse tecniche pittoriche che uniscono la ricerca dei materiali naturali ed ecologici alla pittura ed alla fotografia analogica. Le sue opere sono al confine tra la scultura, la pittura, la fotografia ed il concettuale.

Tra il 2018 ed il 2021 ha riempito l’Italia ed il Medio Oriente, in cui ha vissuto, di misteriose Sfere Armillari, ossia opere dal contenuto fortemente mistico e astronomico. I punti cardinali si rarefanno ed il sotto ed il sopra perdono ogni punto di riferimento in una prospettiva spaziale dell’universo e del mondo che fluttua nello spazio e noi su di esso. La sfera armillare di Rosa Mundi, composta da tre cerchi di ferro ellittici, incastonati una dentro l’altra, anticamente anelli circolari delle antiche botti quattrocentesche custodite nella magica atmosfera delle antiche cantine di vino del Castello di Morsasco, in Piemonte sulla via francigena. Ognuna dei tre cerchi tratteggia una sfera con una propria immaginaria eclittica. La prima, partendo dal cuore dell’armillare, è divisa in sezioni corrispondenti ai dodici segni dello Zodiaco. La sfera armillare era destinata a mostrare sia la precessione sia la cosiddetta trepidazione degli equinozi, tanto in voga nel ‘400. L’originaria teoria dell’astronomo greco Ipparco, nel II secolo a.C., sul diverso tempo impiegato dal sole per giungere all’equinozio, di primavera in primavera, riconosceva un lento spostamento delle stelle, parallelamente all’eclittica, in senso contrario al moto diurno tale da dare origine allo spostamento dei punti equinoziali di primavera ed autunno. Questa teoria venne denominata la precessione degli equinozi. Nei secoli a seguire ci pensarono gli scienziati arabi a cronometrare lo slittamento degli equinozi con un avanzamento più rapido da 1 a 66 anni, rispetto a quello di Ipparco ossia da 1 a 100 anni, sino a teorizzare un cambiamento nella velocità di precessione, come se questa fosse una funzione del tempo che doveva essere determinata sulla base delle osservazioni. Con la sua installazione Rosa Mundi indaga quindi il gioco del tempo nell’indagine astronomica che, come variante matematica, deve considerare l’alea della inevitabile successione dell’imprecisione del calcolo umano. Al tempo stesso anche il gioco delle forme, coniato e definito dal pensiero umano, si deve aggiungere l’ulteriore incognita dell’obliquità dell’eclittica, anch’essa variabile. L’artista crea un legame storico ed emozionale tra il presente, il passato ed il futuro, dove la memoria regna sovrana tra le fibre delle sue opere e lo sguardo dello spettatore.

La Sfera Armillare della Battaglia di Lepanto è un’occasione per Rosa Mundi per reinterpretare i fondali del mare ripercorrendo le antiche gesta della Lega Santa che vide schierate le flotte di tutta Europa con una partecipazione massiccia di Patrizi Veneziani, al comando di Don Juan de Austria con la benedizione di Papa Pio V. All’interno dell’opera sono racchiusi numerosi riferimenti all’epoca ed agli eroici condottieri nonché il segreto dell’opera in lingua latina e turca.

La mappa, interpretata da entrambi i lati dalle due artiste nel creare una vera e propria fusione magica, rammenta una delle fasi cruciali della Battaglia di Lepanto e le pennellate delle due artiste mirano a farne riemergere il valore storico oltre che universale di quello che ha significato ed ancora oggi significa il Mare Mediterraneo per l’Europa ed il Medio Oriente, scenario di vita e di morte.

L’artista Concetta De Pasquale reinterpreta le gesta della Battaglia di Lepanto tracciando e ripercorrendo, sulla antica mappa, il suo mondo mitico e immaginario, dando vita a forme e colori simbolici.

La città assaltata diventa il cuore pulsante della battaglia stessa, come il Nautilus il labirinto magico della navigazione tema a lei caro su cui approfondisce da anni il suo percorso artistico laboratoriale.

L’artista utilizza i colori ad olio, il catrame e le muffe della vecchia carta, lavorandole ad impronta direttamente sulla superficie dell’antica mappa in un corpo a corpo che la vede protagonista dell’evento bellico.

Il suo operare è fortemente simbolico, spirituale oltre che materico e carnale.

La De Pasquale lascia le sue orme e i suoni del suo tempo, mischiandoli a quelli del passato, dandogli forma e colore oltre la realtà delle cose.

La De Pasquale ha interpretato con i suoi segni e tratti fortemente caratterizzanti, in questi anni, numerose mappe nautiche riscontrando un grande successo a livello internazionale soprattutto tra chi, come lei, ama e rispetta il mare.

Com. Stam.

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