Calcio

Nasce il Progetto “50 Ryder Compact BioGolf”

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Verso la Ryder Cup 2022 la FIG promuoverà la nascita di piccoli campi accessibili a tutti, dal basso impatto ambientale e a basso costo, riqualificando aree urbane degradate

Nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, nasce il “50 Ryder Compact BioGolf”, un progetto della Federazione Italiana Golf con la collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo, Legambiente, FederParchi, Fondazione Univerde e Golf Environment Organization (GEO), destinato alla realizzazione di circa cinquanta strutture golfistiche multifunzionali ad impatto ambientale basso o nullo in aree urbane fortemente degradate.

Il Progetto “50 Ryder Compact BioGolf” sarà presentato nella conferenza stampa che si terrà martedì 19 dicembre alle ore 9:30 presso la Sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama.

Interverranno: il Senatore Giuseppe Marinello, Presidente della 13^ Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato del Repubblica; Sen. Mario Morgoni, membro della 13^ Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato del Repubblica; il Dott. Matteo Ricci, Vice Presidente ANCI; il Dott. Roberto Pella Vice Presidente Vicario con delega allo Sport ANCI; il Dott. Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup della Federazione Italiana Golf; il Dott. Paolo Croce Rappresentante G.E.O. (Golf Environment Organisation) e il Dott. Paolo D’Alessio Commissario Straordinario Istituto Credito Sportivo.

GLI OBIETTIVI DEL 50 RYDER COMPACT BIOGOLF– Il progetto “50 Ryder Compact Biogolf” vuole contribuire alla promozione del golf attraverso la realizzazione di piccoli impianti propedeutici, a basso costo, da sviluppare in zone urbane di facile accessibilità su aree non superiori ai 6-7 ettari.

Tra gli obiettivi dell’iniziativa non solo la diffusione del golf, ma anche il recupero di aree degradate inserite nei contesti urbani, quali discariche e/o aree dismesse, per renderle usufruibili dalla collettività creando nuovi impianti, luoghi di aggregazione e socializzazione. Tra gli aspetti che caratterizzano il Progetto l’assenza di sviluppo di nuove cubature, e il processo di costruzione e manutenzione all’insegna del rispetto ambientale. Un golf attento alla conservazione e alla tutela della biodiversità, al consumo di suolo e di risorse idriche, alla capacità di promuovere occupazione stabile e al recupero di strutture dimenticate. Con conseguenti vantaggi anche per le attività turistico-recettive strettamente legate al mondo del golf. Un progetto simile è stato realizzato con successo in Francia, dove in vista dell’edizione 2018 della Ryder Cup sono state costruite circa 100 piccole strutture low cost (Compact Urban Golf).

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA – Oltre all’aspetto dell’ecosostenibilità, anche il contenimento dei costi è uno dei punti fermi del Progetto. L’Istituto per il Credito Sportivo è a disposizione dei promotori (che siano imprenditori, gestori di campi da golf già esistenti, progettisti, tecnici di campi da golf, aziende del settore, Enti pubblici) interessati alla costruzione di campi Biogolf per la realizzazione di un Business Plan di avviamento e di regime ed un finanziamento ad hoc.

I CASI STUDIO IN ITALIA – I primi casi studio in Italia del “50 Ryder Compact BioGolf sono il Golf Club Livorno e il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena (Macerata).  A Livorno è stata bonificata un’area di 10 ettari distante solo 50 metri dal mare che rappresenta un elemento importante di riqualificazione per il territorio, per lunghi anni ritrovo abituale di spacciatori, ma anche una preziosa opportunità occupazionale.

In linea con i principi di ecosostenibilità e difesa dell’ambiente, il Golf Club Livorno ha adottato per la prima volta in Italia la filosofia del campo da golf al 100% biologico ed interamente realizzato in macroterma, green compresi, raggiungendo così un risparmio idrico del 40% rispetto ai tradizionali campi da golf.

La posizione, particolarmente vantaggiosa e strategica del campo ha permesso di avvicinare al golf nuovi utenti con 181 tesseramenti. Il Torrenova Golf Club è stato creato su di un’ex area agricola dismessa di circa 10 ettari. La struttura, in fase di completamento, offre un campo pratica ed è in costruzione un percorso a 9 buche. Particolare attenzione verrà riservata ai giocatori diversamente abili con lezioni ad hoc e l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture accessorie quali spogliatoio, campo pratica, ristorante.

IL COINVOLGIMENTO DELLE UNIVERSITÀ – La Federazione Italiana Golf, attraverso il settore Impianti e Ambiente, ha aperto un canale di collaborazione con i Dipartimenti di Scienza Agraria delle Università di Pisa, Padova, Bologna e Torino per portare avanti ricerche scientifiche in chiave golfistica, rafforzando così il legame indissolubile tra golf e ambiente.

Com. Stam.

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