Ornella Sgroi alle Notti Clandestine: «Ficarra e Picone sono grandi osservatori dell’essere umano e della nostra contemporaneità

Si è concluso l’ultimo appuntamento della tredicesima edizione delle Notti Clandestine® a Termini Imerese. Ad aprire la kermesse lapresentazione del libro Èla coppia che fa il totale(edizioni Harper Collins) di Ornella Sgroi.

«È stato un viaggio avventuroso ed entusiasmante che mi ha permesso di approfondire ancora meglio il processo creativo di Ficarra e Picone – dice Ornella Sgroi – e di raccontare al lettore/spettatore non solo il loro universo incredibilmente variegato, ma anche il mondo del cinema, un po’ il dietro le quinte del cinema, attraverso la lente della comicità, in particolar modo della comicità di Ficarra e Picone. Sono grandissimi osservatori, grandi osservatori dell’essere umano e della nostra contemporaneità. Il cinema di Ficarra e Picone in questi anni non è cambiato, è cresciuto. Si è approfondito e si è sviluppato mettendo sempre più in evidenza quello che era un potenziale che si è trasformato in una realtà concreta, artistica di alto livello. Direi un unicum nel panorama italiano cinematografico. Pregi e difetti di Ficarra e Picone? Quello di non avere difetti ma di avere soltanto pregi».

Alle ore 19 presentazione del libro Fango(edizioni Castelvecchi) di Aurelio Grimaldi. A dialogare con l’autore Franco Piro.

«La famiglia Calabresi ha subito un trauma terribile, perché quando viene ucciso il commissario Luigi Calabresi. la moglie Gemma aspettava il terzo figlio, e i suoi due figli già nati avevano due e un anno – ricorda Aurelio Grimaldi – Questi bambini non avevano neanche il ricordo fisico, diretto, del loro papà. Quindi, è stata anche una tragedia privata formidabile, come tante altre che succedono nella vita. La signora Gemma e i figli diventati grandi hanno mantenuto sempre un atteggiamento di discrezione, rispetto e accettazione anche degli attacchi e delle umiliazioni che la figura del padre e marito ha avuto nel corso degli anni. Questo per me è diventato un modello morale. Gemma Calabresi ha scritto il suo ultimo libro tutto sul perdono. È la sfida più difficile. Per me questa è una famiglia importante perché mi ha dato la forza di pensare che anche quando ti sembra di subire le ingiustizie più pesanti, devi tenere la tua dignità, non usare la stessa arma di chi attacca e di credere assolutamente nella verità».

La manifestazione si è conclusa con lo spettacolo Teatro-Canzone con il duo Bottega Retrò,Cocò Gulotta e Al di Rosa.

«La passione nasce sempre dal nostro amore, esperienza e desiderio di raccontare utilizzando le forme musicali che ci appartengono – commentano i due artisti – Che appartengono al nostro territorio per raccontare le storie che forse appartengono un po’ a tutti. Attraverso la musica e la narrazione cerchiamo di portare il sorriso, ma anche il pensiero e la riflessione a chi ci vuole seguire. Abbiamo in programma altri concerti nelle prossime settimane. La musica, in generale, penso si stia riprendendo. Ha avuto un periodo difficile ma negli ultimi quattro anni stia vivendo finalmente una rinascita che si auspicava già da un po’. Avete notato che il panorama nazionale porta alla ribalta tanto lavoro, creatività e qualità siciliana. Cito, tra gli altri, Colapesce Dimartino o Levante. Il problema è da dove nasce questa qualità. Non nasce certamente da una base locale, nei piccoli spazi in cui possono effettivamente germogliare le cose migliori. Faccio un appello a chi gestisce i piccoli spazi. Dedicateli di più alle esperienze creative originali perché si tende a dare più spazio al tributo e all’omaggio. Date più spazio a chi ha voglia di creare perché questa è una terra che non finisce di stupirci».

Hanno ricevuto il Premio Speciale Gatto Barlacio: Paola Catania (Presidente CRNC “Efebo d’Oro Film Festival”) e Antonio Panzica (attore, medico, comico, portatore sano di GIOIA, finalista nazionale Zelig super Open Mic) durante la serata. Nel pomeriggio è stato consegnato ad Alessandro Rais (direttore artistico “Efebo d’Oro Film Festival”).

«Fino a ottobre scorso non avevo mai dedicato il mio tempo solamente alla scrittura della stand up, o chiamiamola cabaret 2.0, mentre avevo dedicato maggiormente il mio tempo alla conduzione di spettacoli, al cui interno c’erano anche dei monologhi – commenta Antonio Panzica – Per questo motivo quando ho saputo che a gennaio si sarebbe tenuto lo Zelig Open Mic nella sua fase regionale siciliana ho provato. È andata bene, la semifinale l’ho superata e ho vinto anche la finale. Da lì sono volato a Milano, dove ho fatto la semifinale e la finalissima, e mi sono laureato vice campione nazionale. Una soddisfazione enorme, anche perché questo mi da la possibilità di fare uno spettacolo tutto mio, il prossimo 26 marzo 2024, nello storico Zelig di viale Monza. È una gioia enorme. La puntata è anche su Mediaset Infinity, una bellissima vetrina. Invito tutti a seguire la serata, dove ci sono degli artisti emergenti bravissimi. Quello che sto portando in giro racconta la quotidianità di una persona come me che si divide tra la medicina, lo spettacolo e l’essere papà. Racconto il mio punto di vista sulla realtà, intrecciando lo spettacolo a dei momenti, io lo chiamo un po’ varietà, perché ci sono anche personaggi famosi che mi diverto a imitare da sempre, che fanno la loro comparsa anche di punto in bianco sullo schermo, quindi disturbano gli spettatori, ci sono le parodie delle canzoni, cerco di toccare più punti, dalla musica al doppiaggio ad altro, che poi è quello che mi ha formato. Ho studiato doppiaggio con Pino Insegno e Monica Ward. Cerco di mettere in mezzo quello che ho seminato in questi anni».

La manifestazione, patrocinata dal Comune di Termini Imerese, dall’associazione Addio Pizzo e dal comitato degli imprenditori della Zit (Zona industriale di Termini Imerese), è stata sponsorizzata da Tecnimpianti, Enel, LVS Group e Mondialpol Security.

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