Apertura

“PGTU -Piano Generale del Traffico Urbano” “PUT – Piano urbano del traffico” – ZTL – Zona a traffico limitato” il pasticcio burocratico del comune di Palermo

• Bookmarks: 1


Non si placano le polemiche sul piano per la mobilità del comune di Palermo: non solo alcuni cantieri non hanno ripreso i lavori alla fine delle festività natalizie, ma secondo alcuni ci sarebbero dubbi anche sull’intero progetto. Sono molte le associazioni, come BisPensiero e Vivo Civile, che hanno presentato ricorso o avviato raccolte di firme chiedendo al Comune di rivedere le proprie scelte. E c’è anche chi è andato oltre: mercoledì, presso la Sala Rostagno di Palazzo delle Aquile, Sabrina Figuccia, presidente di CambiAmo la Sicilia, presenterà un documento programmatico e la richiesta di referendum per modificare il sistema di ZTL del Comune. Un documento che prevede “deroghe per i disabili, agevolazioni per gli anziani, le famiglie numerose e quelle in difficoltà, ma anche mediante una ridefinizione del perimetro stabilito e delle fasce orarie”. Secondo CambiAmo la Sicilia, infatti, quella imposta ai palermitani, pur volendo essere una imitazione di quanto fatto in altre città italiane ed europee, in realtà sarebbe ben lontana da fornire una alternativa concreta al problema della mobilità urbana. All’iniziativa hanno già aderito numerosi commercianti e Salvo Bivona, Presidente della “Cidec”, confederazione italiana degli esercenti commercianti. Ma dubbi sono sorti circa la realizzazione da parte dell’amministrazione comunale, forse spinta dalla necessità di non perdere i finanziamenti comunitari, di realizzare il PGTU, il Piano generale del traffico urbano, e il PUT, il Piano urbano del traffico. Il PGTU riguarda l’intero centro abitato e indica la politica intermodale adottata, la qualificazione funzionale dei singoli elementi della viabilità principale e degli eventuali elementi della viabilità locale destinati esclusivamente ai pedoni (classifica funzionale della viabilità), il regolamento viario, il dimensionamento preliminare degli interventi previsti in eventuale proposizione alternativa e il loro programma generale di esecuzione (a cominciare dalle priorità di intervento). Diverso è il PUT che è costituito da un insieme coordinato di interventi per il miglioramento delle condizioni della circolazione stradale nell’area urbana, dei pedoni, dei mezzi pubblici e dei veicoli privati, ed è inteso come “piano di immediata realizzabilità”, con l’obiettivo di contenere al massimo – mediante interventi di modesto onere economico – le criticità della circolazione. Criticità come, ad esempio, le emissioni: non è più un mistero che nonostante l’imposizione della circolazione a targhe alterne praticamente in tutta la città i dati relativi alle emissioni non sono calati in modo sostanziale. O come le alternative alla realizzazione delle ZTL mediante la fornitura di servizi di mezzi pubblici adeguati. Ebbene, sul sito del Comune di Palermo, è riportata una delibera dal titolo “Piano Urbano del Traffico di Palermo – Adozione definitiva del Piano Generale del Traffico Urbano”. Il PUT è uno strumento tecnico-amministrativo di breve periodo (generalmente due anni). Quindi, la delibera di approvazione risale al 29 ottobre 2013, e i due anni sarebbero già trascorsi. Per questo il capogruppo di Forza Italia al comune, Giulio Tantillo, ha fatto notare che, prima di procedere alla zona a traffico limitato, Sala delle Lapidi avrebbe dovuto votare l’aggiornamento del PGTU. Di diverso parere l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania che ha affermato “il Piano del Traffico non è scaduto e non avrà bisogno di tornare in Aula”; “La nota del Segretario generale conferma la validità politica e procedurale dell’azione dell’amministrazione”. Il segretario generale, infatti, in una nota ha scritto: “.. il piano Generale per il Traffico, per quanto soggetto al periodico aggiornamento… non è per questo soggetto a caducazione automatica in conseguenza dello spirare del termine assegnato dalla richiamata norma per l’esercizio del (distinto) potere di aggiornamento…)”. Una nota alla quale Tantillo ha replicato dicendo che: “L’errore è degli uffici. La presidenza del consiglio si è infatti impegnata a scrivere al dirigente chiedendo chiarimenti sul perché, dopo due anni, il Piano non sia stato riportato in Aula”. Tra gli obiettivi che dovrebbero essere previsti dal PUT e dal PGTU ci sono anche il miglioramento delle condizioni della circolazione e della sicurezza stradale e, soprattutto la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico e il contenimento dei consumi energetici, nel rispetto dei valori ambientali. Anche qui i dubbi non mancano. Dopo anni di disagi e l’obbligo di circolazione a targhe alterne praticamente in tutto il centro urbano – dalla stazione centrale alla periferia opposta – (l’ordinanza risale addirittura al 2010), la situazione non è migliorata: l’inquinamento è ai massimi storici (dall’inizio dell’anno, le giornate con lo smog fuori controllo sono state più di ottanta). Anche Legambiente ha lanciato l’allarme: “Condividiamo tutte quelle misure che puntano alla riduzione della circolazione di mezzi privati su gomma, fattori principali d’inquinamento atmosferico in una città come Palermo, ma ancora nulla è stato fatto per i continui e ripetuti sforamenti dei livelli di PM 10”. Come hanno ribadito Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale di Legambiente, e Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia: “Sulla salute delle persone non sono ammissibili giochi politici o scambi”. “Giochi politici” che continuano a costare cari ai cittadini. E non solo in termini economici: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, “l’inquinamento atmosferico è ancora una minaccia per la salute degli europei, riducendo la loro qualità di vita e la speranza di vita”, ha detto Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per l’ambiente (European environment agency). E pesanti sono le ricadute sui costi ospedalieri, sull’economia (perdita di giornate di lavoro), i problemi di salute, i danni agli edifici e molto altro. Nessuno ne parla volentieri, ma l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di morti causate dagli elevati livelli di inquinamento atmosferico: ben 84.400. Sono anni che la città è ridotta ad un cantiere aperto e questo non è servito, finora, a risolvere il problema. Senza contare che, per il completamento dei lavori, bisognerà attendere ancora anni. Fino ad allora i problemi del traffico continueranno ad essere un problema per la città e per i suoi abitanti. La linea tramviaria inaugurata attraversa solo parzialmente i confini delle ZTL e i servizi accessori (autobus e bus navetta) sono insufficienti a convincere le persone a lasciare a casa l’auto. A questo si aggiunge che molte delle linee degli autobus esistenti, sono state recentemente abolite. Forse è proprio questo il motivo per cui un così elevato numero di associazioni e di persone stanno insorgendo e si sono dette contrarie alle ZTL. La richiesta del comune di pagare per i pass è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i palermitani sono stufi di sentirsi fare promesse, di dover pagare di tasca propria imposte e tariffe senza avere nulla in cambio. E chiedere ulteriori sacrifici (come quello dell’imposta sulle ZTL o come l’estensione del costo dei parcheggi a un euro a tutta la città, anche nelle zone più povere) è per molti inaccettabile. Il problema è che ormai la gente non crede più alle promesse di fare di Palermo una città migliore e più efficiente. Il problema delle ZTL e del piano per i trasporti di Palermo è che sempre di più i cittadini cominciano a dubitare che chi gestisce la città lo “sappia fare”.

di        Alessandro Mauceri

KKKKK
202 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com