Cronaca

Polizia di Stato a Milano: il Questore sospende per 15 giorni la licenza al “Divino Caffè”

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La Polizia di Stato, nell’ambito dell’attività di prevenzione e controllo del territorio e di monitoraggio dei locali pubblici mediante i sistematici servizi finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità, ha sospeso la licenza al bar “Divino Caffè” di Milano.

Il Questore di Milano ha disposto il decreto di sospensione della licenza, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S. dell’esercizio commerciale “Divino Caffè”, a Milano, piazzale Martesana n. 4 per 15 giorni emesso in data 28.03.2019 e notificato in data 29.03.2018 dal Commissariato di PS “Villa San Giovanni”.

L’art. 100 del T.U.L.P.S. prevede che il Questore possa sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

Lo scopo perseguito dal citato art. 100 è quello di perseguire l’effetto dissuasivo sui soggetti “indesiderati”, i quali sono privati per qualche tempo di un luogo abituale di aggregazione e avvertiti della circostanza che la loro presenza nell’esercizio è oggetto di attenzione da parte dell’Autorità di P.S.

Per quanto riguarda “Divino Caffè”, di piazzale Martesana, dai controlli che hanno portato a identificare parecchi avventori gravati da precedenti di polizia, è emerso quanto segue:

gli agenti del Commissariato di P.S. “Greco Turro” hanno predisposto un servizio di controllo, avendo avuto notizia che il gestore, compagno della titolare, occultasse sotto la cassa del bancone dosi di stupefacente, al fine di cederle agli acquirenti, che fingevano di ordinare consumazioni varie.

In data 21.3.2019, alle ore 17.00, sono stati identificati all’interno del locale sette avventori, di cui tre con precedenti penali e di polizia, anche per reati contro la persona e il patrimonio.

Nel corso del controllo, all’improvviso il gestore ha colpito  un agente con una violenta gomitata, tentando di gettare nel water il contenuto di un sacchetto in cellophane e a seguito della quale nasceva una colluttazione con gli operanti, causando loro contusioni plurime alle braccia e alle gambe (entrambi con una prognosi di sette giorni).

Nella circostanza l’uomo ha continuato a stringere il sacchetto con la sostanza stupefacente (risultata successivamente cocaina, avente un peso lordo di gr. 17.35, rispetto a quello iniziale di 30-40 gr. circa).

I poliziotti hanno esteso la perquisizione a tutto l’esercizio dove è stata rinvenuta altra droga, ossia due confezioni avvolte in stagnola contenenti cocaina, aventi un peso lordo di gr. 0.20 e di gr 0.52, in cucina, nonché un pezzo di hashish di circa 10 grammi, a fianco alla cassa.

La perquisizione inoltre è stata effettuata anche al domicilio del gestore e della titolare, dove rinvenivano una somma, che per ammissione della donna era provento dell’attività di spaccio.

Gli agenti hanno tratto in arresto l’uomo, già gravato da pregiudizi penali, per rispondere del reato previsto dall’art. 73 del D.P.R. 309/1990 e di resistenza a pubblico ufficiale.

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