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Sanità: Boschi scegliere manager competenti, Amato Crocetta sordo

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Palermo 16 maggio 2016 A Villa Mignisi di Palermo, sede dell’Ordine provinciale dei medici, la politica va a caccia di competenze e merito per riformare il sistema sanitario, a partire dalla selezione dei vertici delle Aziende, ospedali ed enti del sistema sanitario. “La scelta dei manager deve seguire percorsi chiari e trasparenti, non basata sulla politica ma sulle competenze”. Ad augurarsi che ciò avvenga anche in Sicilia è stato il ministro Maria Elena Boschi.

Dopo l’incontro organizzato dal Partito democratico alla Tonnara Florio, l’occasione per parlare di sanità è stata la seconda tappa del ministro: il giardino della villa, dove Faraone ha presentato il suo libro “Sottosopra – come rimettere la Sicilia sulle sue gambe”. Un atto di denuncia nei confronti di chi ha governato l’Isola negli ultimi quindici anni, offrendo proposte concrete in tema di rifiuti, acqua, infrastrutture e lavoro. “In Sicilia dobbiamo cambiare passo su molti fronti, come burocrazia, infrastrutture e sanità – ha detto Faraone dialogando con la Boschi – e dobbiamo farlo in fretta, smettendo di utilizzare il nostro Statuto per difendere privilegi”.

Ma in tema di sanità, il presidente dei medici di Palermo Toti Amato è intervenuto lamentando “il comportamento intollerabile del governo regionale, che ha dimostrato l’assoluta mancanza di volontà di confrontarsi”. Insieme ad Amato erano presenti altri presidenti di Ordini provinciali e rappresentanti delle professioni sanitarie. “Consapevoli delle carenze delle aziende sanitarie – ha sottolineato Amato – abbiamo cercato responsabilmente, da oltre due anni, un incontro con il presidente Rosario Crocetta, a cui è diventato impossibile far capire che in assenza di un programma concertato e credibile con chi opera quotidianamente nella sanità e ne conosce tutte le difficoltà non si possono creare percorsi risolutivi e virtuosi. Ha ignorato puntualmente qualsiasi occasione di dialogo, lasciando un intero sistema nel caos”.

Il ministro è arrivata in Sicilia nel fine settimana, accompagnata da Davide Faraone, per sostenere il Sì al referendum della Costituzione. Ma anche per parlare del Paese che cambia e di autonomia, lanciando con una battuta la candidatura alla presidenza della Regione del sottosegretario all’Istruzione: “Ha tutte le carte in regola per farlo e darebbe una forte accelerata alle riforme in Sicilia”. E a proposito della specialità siciliana ha precisato che “nessuno toccherà lo Statuto, ma su alcuni temi come energia, ambiente e infrastrutture dobbiamo aprire un tavolo di confronto con la Sicilia. Siamo pronti a fare la nostra parte, la Sicilia faccia anche la sua. Nei prossimi anni arriveranno risorse ingenti, ma è necessaria una maggiore integrazione con lo Stato. Nei dibattiti in aula la Sicilia veniva citata come esempio negativo. Mi dispiace, ma ci vuole uno scatto di orgoglio della classe dirigente siciliana”. Il messaggio è stato chiaro. Anche per gli alleati del suo governo in Sicilia presenti alla presentazione del libro, come l’ex ministro Salvatore Cardinale, leader di Sicilia futura, il deputato Michele Cimino e l’ex sottosegretario alla Salute Elio Adelfio Cardinale.

Com. Stam.Ric. Pubbl.

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