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Sybaris Unesco, non arrivare impreparati Regione investa su comunicazione interna T.Greco: successo Matera insegni qualcosa

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Cariati (Cs)  – Non si può che essere soddisfatti per l’approvazione all’unanimità, da parte della commissione cultura del Senato, della proposta di candidare quello dell’antica Sybaris a sito riconosciuto dall’Unesco quale patrimonio dell’Umanità.

Allo stesso tempo ed anzi a maggior ragione, prima e per evitare il rischio di arrivare di fatto impreparati a quella che potrebbe rivelarsi l’ultima grande occasione storica per la Calabria, diventa quanto mai indispensabile investire oggi su un grande progetto di comunicazione interna. Con un obiettivo elementare e strategico: colmare, negli stessi calabresi, il grande, eccessivo gap di conoscenza su ciò che significato e significa Sibari nella storia classica e della Magna Graecia in particolare.

È quanto dichiara Tommaso Greco, area marketing e relazioni esterne de iGreco, auspicando che le istituzioni pubbliche, in primis la Regione Calabria, vogliano e sappiano mettere in cantiere azioni ed iniziative finalizzate a far diventare contenuto e brand, noto e masticato da tutti, quella che fu la grande bellezza di Sybaris. – A partire – prosegue – dalla percezione diretta del simbolo Sybaris, in termini di stimolo alla fantasia progettuale e di recupero del senso di appartenenza, da parte delle nuove e nuovissime generazioni, alle quali (pensiamo alla scuole primaria) quella Storia non è mai stata narrata, spiegata o comunque fatta amare per come invece si può e deve fare, ad esempio – aggiunge – a fumetti.

Se pensiamo sin da ora a Sybaris patrimonio Unesco dell’Umanità – va avanti il responsabile comunicazione de iGreco, gruppo aziendale che nasce in un territorio a cavallo dei possedimenti magnogreci delle antiche Kroton e Sybaris – non possiamo non tenere in considerazione a due dati sui quali riflettere per contribuire, pubblico e privato, ad indicare inversioni di rotta.

A Matera, i cui sassi sono patrimonio Unesco dal 1993, nel solo 2019, anno in cui è stata Capitale europea della cultura il PIL è cresciuto del 7% e l’occupazione è raddoppiata rispetto al 2018. Inoltre, Matera è stata la Capitale Europea della Cultura che ha registrato un tasso di crescita turistico più alto: ha registrato più di un milione di presenze uniche. – Se ci chiediamo come la limitrofa Calabria si sia preparata, negli anni scorsi, rispetto al fenomeno programmato ed ai risultati attesi da Matera 2019 la risposta, del tutto evidente e ahinoi deludente, è testimoniata da due esempi negativi che, fra i tanti altri, denunciano e confermano disattenzione e sconoscenza complessiva, all’interno della nostra regione, del vero valore economico del patrimonio storico, culturale, archeologico e in una parola identitario.

Com. Stam.

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