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Tentata estorsione: 2 arresti

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In data 29 luglio 20 16, in esecuzione dell’ordinanza d i custodia cautelare in carcere emessa in pari data dal G I P di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, i militari del ROS Sezione Anticrimine di Catania hanno tratto in arresto Fratullo Antonio Giovanni, inteso Antonello,  nato a  Scordia  (CT)  il  27.03. 1963 e Terranova  Carmelo,  nato  a Catania il 24.08. 1973 per il delitto d i tentata estorsione aggravata in danno di un imprenditore operante nel settore delle pompe funebri nel calatino.

Si tratta d i un grave episodio estorsivo accertato in occasione della più complessa indagine, denominata Kronos, nel l’ambito della quale in data 20.04.2016 si è dato esecuzione ad un provvedimento di fermo della DDA che ha portato in carcere i reggenti della famiglia catanese e della famiglia catalina di cosa nostra e il capo del gruppo di Lentini del clan Nardo, oltre che numerosi componenti del la medesima organizzazione.

Nel corso delle indagini, infatti, erano state intercettate delle conversazioni degli affiliati Di Benedetto Salvatore, Pappalardo Giovanni e Ferlito Cosimo Claudio, dalle quali sembrava evincersi che l’organizzazione intendeva  assumere  il controllo del settore  imprenditoriale  delle pompe funebri e che, comunque, in un arco temporale compreso tra il dicembre 20 14 e l’aprile del 2016, i predetti avevano chiesto ed ottenuto dalla persona offesa la corresponsione di somme di denaro a titolo di estorsione in occasione delle canoniche scadenze di Pasqua e Natale.

Gli accertamenti successivi all’esecuzione del fermo hanno permesso di accertare come l’arresto degli estortori  e di Seminara Salvatore, capo della famiglia cui essi appartenevano, non aveva affatto  interrotto  l’attività delittuosa  e che altri affiliati, rimasti  in libertà  avevano raccolto  il testimone ripresentandosi dalla persona offesa per pretendere le somme dovute e non consegnate proprio per l’esecuzione del fermo del 20.04.2016.

L’attività di indagine coordinata dalla Procura e tempestivamente eseguita dal ROS — sezione anticrimine di Catania ha consentito di acquisire in tempi  rapidi  i  necessari  elementi  di  prova  e,  nel volgere  di  un  mese,  di  formulare  la  richiesta  di  misura  cautelare  che,  come  anticipato   in   tempi brevissimi  è stata valutata  dal GIP.

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