Breve

The Witch ~ La famiglia è insidiosa


Film straordinariamente complesso e sfaccettato, The VVitch (andrebbe effettivamente scritto con la “W” sostituita da due “V”, indicatrici di una connaturata doppiezza) non è esattamente un horror, o meglio non solo. È una classica illustrazione delle ineluttabili colpe paterne che ricadono sui figli, e di come questi ultimi siano portati a ribellarsi ai genitori; è la storia di un esilio che conduce una pia famiglia allo sfaldamento progressivo; è la quantificazione del prezzo che si paga mentendo. E ancora: la dimostrazione dell’influsso delle religioni sulla società (poco importa che il plot sia ambientato intorno al lontano 1630), una rievocazione di lugubri tradizioni popolari (documentata con alcuni fatti veri), un mystery tanto appassionante quanto strettamente  legato a un’atmosfera esoterica disturbante, composta perfino da velatissime tentazioni incestuose. Un indizio non trascurabile è costituito dal sottotitolo originale: siamo di fronte a un racconto “tramandato” che si svolge nel New England, lo stato degli USA che maggiormente evoca l’evento coloniale e i cambiamenti (spesso negativi) che trascinò con sé. Il pastore inglese (interpretato dallo spigoloso Ralph Ineson), sua moglie (Kate Dickie, volto dolente e credibile) e i loro cinque eredi rappresentano in qualche modo degli intrusi, dei disadattati che provano a replicare la propria civiltà altrove, con risultati desolanti. Il granturco è cattivo, la cacciagione sfuggente, la mungitura dà sangue. Un sogno americano troppo acerbo, un eden mancato (i fattori assegnano un nome a tutti gli animali che hanno) che infatti non tarda a diventare l’opposto, un inferno spalancato da un leprotto dallo sguardo vitreo e soprattutto da un caprone nero già “insediato” e facilmente accostabile al demonio. E la promessa strega? Spunta, ma nel complesso è quasi superflua.

Interessano di più i percorsi dei pargoli. Quando il neonato Samuel sparisce inspiegabilmente, in un clima di superstizioso sospetto la colpa ricade progressivamente sulla maggiore Thomasin (davvero notevole la prova della giovane Anya Taylor-Joy), che era con lui; il secondogenito Caleb (Harvey Scrimshaw), mite e di buona volontà, prende un’iniziativa che involontariamente peggiora la situazione, mentre gli spensierati gemelli Mercy e Jonas (i piccoli e inquietanti Ellie Grainger e Lucas Dawson) si rivelano prede facili per il maligno. Man mano che si avanza, lo spettatore non sa più per chi parteggiare (o di chi fidarsi), in un trionfo stilistico mai fine a se stesso (vedi la tetra allegoria dell’allattamento). Un’opera che forse darà luogo a molte analisi in futuro.

The Witch (The VVitch: A New England Folktale, USA, 2016) di Robert Eggers con Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw, Ellie Grainger

 di Massimo Arciresi

KKKKK
124 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com