Cronaca

“…ti lascio sulla sedia a rotelle!…ti taglio la testa!…”. Non accetta il lavoro da cameriera della moglie e inizia a maltrattarla. 38enne colpito da misura cautelare

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Castel San Pietro Terme (BO): I Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nei confronti di un 38enne rumeno, operaio, indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, nasce dalla querela di una donna sulla quarantina che a ottobre si era rivolta ai Carabinieri per denunciare il marito, l’odierno indagato, che aveva iniziato a trattarla male, anche davanti ai due figli minorenni, perché non sopportava l’idea di vederla lavorare come cameriera in un locale notturno, temendo di essere tradito a causa della sua gelosia morbosa. La donna che ha chiesto ai Carabinieri di essere collocata in una struttura protetta per proteggere la propria incolumità e quella dei figli, ha riferito di essere stata minacciata di morte dal marito. In particolare, il 38enne, nel tentativo di farle passare la voglia di fare la cameriera, le diceva: “Ti lascio sulla sedia a rotelle! Ti taglio la testa! Ti ammazzo! Torna a casa!”. Minacce verbali che nella notte del 22 ottobre 2023 sono andate oltre, quando la donna è stata allertata dalla telefonata della figlia che le diceva di stare attenta perché il padre era uscito da casa per raggiungerla sul posto di lavoro e darle fuoco. Nella circostanza, il gestore del locale, preoccupato per la sua dipendente, telefonava ai Carabinieri che si recavano velocemente sul posto in soccorso della donna, identificando il 38enne che aveva raggiunto il locale, ma si era messo a dormire in macchina nel parcheggio antistante. Come descritto dal Giudice nell’ordinanza applicativa di misure cautelari: “In tale contesto si inseriscono sia le offese che le minacce, sia la pretesa di esercitare unilateralmente controllo sulla sfera emotiva del coniuge così amplificando l’afflizione conseguente. Ne è derivato un quadro di profonda afflizione per l’incolumità del nucleo familiare”.

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