Libri

Un “ caffè ” letterario…

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Come si dice qui a Palermo “…prendiamo un caffè e ne parliamo”. In assoluto relax, approfittando delle soleggiate giornate primaverili, abbiamo incontrato Maurizio Merlo dandoci appuntamento in un noto bar della città. Maurizio vive a Torino e di mestiere fa l’avvocato d’affari, ma qui, a Palermo, lo incontriamo in un’altra veste, un’altra anima, è lo scrittore che è seduto ad un tavolino del bar, luogo d’incontro di tanti concittadini della Palermo bene. Maurizio lo è sempre stato “uno della città bene”, appartiene ad una nota famiglia di imprenditori degli anni 50/60. Una di quelle famiglie che però, grazie al male di questa terra, si è trovata a dover emigrare a Torino per poter continuare a vivere in tranquillità. Questo, insieme ad altri aneddoti, che lasciano nel lettore un sapore di Sicilia, lo ritroviamo nel libro di cui abbiamo deciso di parlare in quel tavolino. Infatti vi proponiamo “Il viaggio più lungo”, un racconto autobiografico della vita di Maurizio Merlo, un viaggio nella memoria e nell’anima dello scrittore. Con noi c’è anche Dario Costantino, prof. al liceo Meli di Palermo, uomo di grande spessore umano e di cultura, quella vera, quella che riconosci già dalle prime battute scambiate, dalla padronanza di linguaggio, quella che gli permette di non trovarsi mai fuori dal contesto di un discorso. È con noi in veste di recensore il prof. Costantino. Un “caffè lungo… circa un’ora!” durante cui abbiamo conosciuto l’anima provocatrice e costruttiva del nostro autore. Uomo dallo sguardo intenso che con il fare dei positivisti affronta se stesso e la vita. In Maurizio Merlo ritroviamo i caratteri tipici di quella corrente dell‘800,  in cui è positivo ciò che è reale ed effettivo. Schietto e amabilmente pronto allo scontro dialettico costruttivo, caratteristica che emerge nel suo fervido attivismo politico e che lo accompagna da gran parte della sua vita. Attraverso una scrittura che favorisce l’esternazione delle emozioni dell’autore, il libro offre occasione per ripercorrere le tappe di una vita, con gli occhi consapevoli della maturità. Amore, dolore, colore e sapore sono alcune delle sensazioni che riporta alla mente il testo, primo di una trilogia. A tal proposito, abbiamo chiesto a Dario Costantino di condividere con noi le sue  “sensazioni”, dal punto di vista di chi letteratura vive e, felice dell’opportunità, il nostro prof. ci da una sua personalissima opinione.

“Scrivere un libro non è mai impresa semplice. Ancor più divertire, appassionare e incuriosire attraverso la scrittura. Ecco perché leggere il libro Il viaggio più lungo di Maurizio Merlo può addirittura essere utile! Alcune chiavi di analisi per rendere più fluida la fruizione del testo. In un attimo, un pubblico funzionario, un libero professionista, un avvocato d’affari abbandona la sua routine e vola, con un salto liberatorio, verso l’esperienza del narrare. Il mondo è fatto di relazioni, all’interno delle quali è possibile scoprire o riscoprire il senso delle cose e della propria piccola o grande vita, delle sensazioni e delle curiosità, che ci rendono realmente uomini. – continua Costantino – il libro racconta alcune di queste situazioni: cosa ha fatto un palermitano in giro per il mondo, perdersi e ritrovarsi, questo è il caso dell’autore/protagonista, che vive buona parte della sua vita a Torino, dopo aver dovuto rinunciare alla sua magnifica Palermo. Ma perché ha rinunciato? Come un ragazzo di 18 anni, divenuto adulto, ricorda la sua Sicilia e ricorda i suoi ricordi di Sicilia? Come questo eterno ragazzo, maturo, ma ancora innamorato dell’ebbrezza della vita, condivide il destino di tutti gli uomini di una gioventù, che non muore, ma vive nella sua memoria. E il suo rapporto con la donna siciliana? L’innamoramento? L’amicizia tra siciliani? Le radici profonde della sua cultura? Il senso dell’onore e dell’impegno civile, con i quali quotidianamente convive? Questa la cifra umana, che in questi ultimi 40 anni ha reso la Sicilia e i siciliani terra e popolo di sensibilità e di ammirazione? A queste domande l’autore offre le sue risposte vere, di una verità, forse personale, ma che non rinuncia al senso dell’umorismo, del tragico-comico e dell’ironia. Pirandello docet, forse! Chi ha avuto la fortuna di nascere e crescere nel profondo vissuto millenario della Mediterraneità non può rinunciare alla semplicità, ma neanche alla complessità. – Conclude Dario – Il peggior pirata della Palermo profonda è sempre dotato di grande apertura al mondo, per le tante incursioni e per le tante invasioni subite, per quelle sconfitte, che lo hanno reso vincente.”

Questo il risultato di un esperimento, un primo appuntamento durante un piacevole caffè letterario, ma soprattutto l’occasione per suggerirvi una nuova lettura, un nuovo viaggio e “Il viaggio più lungo”!

Di Mauro Faso

KKKKK
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