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Vertice tra le parti dopo il blitz della regione sulla SS640 per risolvere tutti i problemi e accelerare i lavori

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Danni per il maltempo: non è emergenza, ma fatti ricorrenti da anni Cutrone: “chiediamo atto di forza a Musumeci: tolga i fondi dalle mani dei burocrati, crei un’autorità di gestione e agisca con procedure straordinarie per fare la manutenzione del territorio”

Palermo, 3 novembre 2018 – L’Ance Sicilia invita tutte le parti in causa (Regione, Cmc di Ravenna, imprese dell’indotto e sindacati) a partecipare ad una riunione per affrontare e superare ogni problema a garanzia della prosecuzione e del completamento dei lavori sulla Ss640 Agrigento-Caltanissetta.

L’iniziativa nasce a seguito del blitz degli ispettori regionali che avrebbero trovato i cantieri vuoti, e delle polemiche che ne sono scaturite.

L’Ance Sicilia, analizzando l’operato fin qui svolto dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, a favore dello sviluppo del settore, è convinta che l’azione ispettiva non sia stata rivolta “contro” qualcuno – men che meno contro l’azienda e i lavoratori – ma “per” portare alla luce evidenti difficoltà e sollecitare chi di dovere a non girare lo sguardo da un’altra parte scaricando tutto su impresa e maestranze. Bisogna che qualcuno tolga le castagne dal fuoco.

“Alla Cmc – sostiene il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone – va riconosciuto l’indubbio ruolo nell’avere messo in piedi un sistema produttivo che ha anche creato un ampio indotto in un territorio impoverito dalla crisi e, a differenza di altri grandi operatori del settore, finora ha anche mantenuto gli impegni pagando regolarmente i dipendenti nonostante le difficoltà. Adesso – aggiunge Cutrone – occorre il concorso e l’impegno di tutte le istituzioni e di tutti gli attori sociali per far sì che quest’opera fondamentale per lo sviluppo della Sicilia possa essere portata a compimento nel più breve tempo possibile e che anche i subappaltatori e i fornitori possano essere saldati”.

Quanto ai danni provocati dal maltempo in questi giorni, l’Ance Sicilia chiede “un’azione forte e incisiva” al presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha denunciato che “i fondi per la manutenzione del territorio ci sono, ma i burocrati ne rallentano l’utilizzo”.

“Questi non sono episodi emergenziali – tuona Santo Cutrone – ma fatti ricorrenti che si ripetono sempre negli stessi punti. Sciacca si allaga ogni anno; ancora piangiamo i morti delle alluvioni degli ultimi tempi, ma le frane, i danni e i ponti crollati sono tutti lì. A Musumeci chiediamo di togliere i fondi dalle mani dei burocrati, di creare un’Autorità di gestione sotto la sua guida e di adottare procedure straordinarie, più snelle e rapide di quelle previste dall’attuale Codice dei contratti, del quale da tempo chiediamo la modifica. Insomma, agisca rapidamente, così come ha dimostrato in altre occasioni, per il dissesto idrogeologico, il rischio sismico, la messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture e degli edifici”.

Com. Stam.

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