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Voto elettronico. Favorevole o contrario?

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Pescara, 10 aprile 2018: su Pro\Versi.it da questa settimana è disponibile un approfondimento sul voto elettronico, o e-voting, l’insieme dei processi di voto e conteggio delle preferenze con il supporto di tecnologie elettroniche e informatiche.
L’e-voting si effettua da apposite postazioni tramite differenti sistemi: schede perforate, sistemi di scansione ottica, sistemi di registrazione elettronica, internet. Tutte queste tipologie implicano la presenza dell’elettore alle urne e hanno la finalità di agevolare e velocizzare gli scrutini finali.
A partire dai primi anni Duemila, si sono intrapresi diversi esprimenti sul voto elettronico, sia negli Stati Uniti che in Europa, che hanno avuto risultati contrastanti: Germania e Norvegia hanno abbandonato l’e-voting dopo aver riscontrato svariate problematiche, mentre più incoraggianti sono stati i risultati ottenuti in Francia e in Estonia. Anche in Italia ci sono state delle esperienze di votazioni elettroniche, come il progetto “Salento e-voting” nel referendum del 2013 nei paesi di Martignano e di Melpignano, e in Lombardia, in occasione del referendum sull’autonomia del 2017.

I favorevoli al voto elettronico sostengono che i sistemi in uso garantiscono sicurezza. In Estonia, dove il l’e-voting è attivo fin dal 2005, i politici sono concordi sulla sua utilità e sicurezza, basata su tecniche di crittografia: mai nessun voto sarebbe stato modificato o eliminato. Il voto elettronico, ancora secondo i sostenitori, porterebbe un abbattimento dei costi e un aumento della partecipazione.

Per i detrattori dell’e-voting, invece, la tecnologia attuale non garantirebbe il giusto grado di sicurezza. Secondo alcuni, i vantaggi reali delle votazioni elettroniche non giustificherebbero i rischi riguardanti segretezza e sicurezza. Come si legge del Rapporto 2017 del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica), che, pur ammettendo i vantaggi in termini di velocità e affidabilità, concentra le proprie critiche proprio sui problemi di sicurezza.
I costi necessari per la sua introduzione, inoltre, pare siano tutt’altro che bassi e si andrebbero comunque a sommare a quelli necessari per i normali seggi, che coesisterebbero anche in caso di voto on-line.
Altre critiche si sono concentrate a smontare le credenze che l’e-voting sia rapido e che il suo uso aumenti la partecipazione dei cittadini alle elezioni: nel referendum per l’autonomia in Lombardia, ad esempio, i tempi per la pubblicazione dei risultati finali sono stati lunghissimi a causa di problemi con la gestione delle chiavette usb contenenti i voti dei seggi, e l’affluenza ha registrato un dato inferiore alle aspettative, sotto la soglia del 40%.
Leggi la discussione: http://proversi.it/discussioni/pro-contro/182-voto-elettronico
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Com. Stam.Fonte  Proversi

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