Non solo Almaviva, il problema della regolamentazione dei call center adesso travolge anche la società 4u. Come Almaviva 4u è una società che vive grazie alle commesse private e pubbliche e che a causa del fenomeno della delocalizzazione adesso sta rischiando la chiusura. Nella speranza di poter salvare i 370 dipendenti, nella mattinata di ieri l’assessore regionale alle Attività produttive, Giovanna Marano, ha incontrato le organizzazioni sindacali e i rappresentanti aziendali. La società in crisi già da circa due anni ha attivato tutti i meccanismi societari disponibili, ma questi, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale in tema, dovranno cessare con il decorrere del 31 maggio prossimo. Durante l’incontro si è concordata la necessità di attivare tutte le misure che consentano la ricerca di nuove commesse, oltre il consolidamento di quelle, come nel caso della commessa Sisal, di cui si teme la riduzione in ragione di una delocalizzazione. L’Amministrazione comunale si attiverà per concorrere a favorire condizioni che consentano a 4U di aumentare il valore delle commesse, che potrebbero ampliare i volumi attuali mantenendo nel territorio livelli occupazionali e prospettive di consolidamento per la stessa azienda. «Il tempo a disposizione è brevissimo» ha detto l’assessore Giovanna Marano «e per questo occorre mettere in moto un percorso efficace che salvaguardi le capacità dell’impresa di fuoriuscire dall’attuale stato di crisi, scongiurando costi sociali al territorio e proiettandosi in una vera prospettiva di sviluppo locale».
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