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Addio a Etrio Fidora, firma storica del quotidiano L’Ora

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È morto il 30 ottobre 2015 all’età di 85 anni a Trieste Etrio Fidora, firma storica del giornale L’Ora di Palermo. Era nato a Trieste il 19 ottobre 1930. Iniziò la sua collaborazione con il giornale di Palermo nel 1955 come critico cinematografico del quotidiano. Dopo l’iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti avvenuta nel 1957, divenne corrispondente della Sicilia dei quotidiani “Paese Sera” (Roma), “Il Nuovo Corriere” (Firenze), “Milano Sera”, “Il Corriere di Trieste”; e dei settimanali nazionali “Vie Nuove” e “Noi Donne”. Divenne giornalista professionista nel 1959. E ancora nel 1959 fu cronista, redattore politico-parlamentare, autore di inchieste e inviato del quotidiano “L’Ora”. Nel 1961 fu componente del Comitato di Redazione del quotidiano palermitano. Dal ’62 al ’64 fu corrispondente da Roma del quotidiano “L’Ora”. Successivamente, dal 1964 al 1970, fu capocronista del quotidiano, per continuare poi dal 1964 al 1990 ad esserne articolista, commentatore, fondista, disegnatore, titolare di rubriche di politica e costume del quotidiano. Dal 1970 al 1975 fu redattore capo e condirettore responsabile del giornale L’Ora. Nel 1975 assunse la carica di vice direttore, per diventare direttore nel biennio 1976 – 1978. Poi dal 1978 al 1984 fu consigliere delegato e direttore amministrativo della Cooperativa Editrice “Giornale L’Ora” s.r.l. Nel 1980 inviato de “L’Ora” nella Repubblica Popolare Cinese per una serie di reportage. Dall’’84 al 1990 Direttore editoriale della Cooperativa Editrice “Giornale L’Ora” s.r.l. dal 1988al 1990 amministratore delegato della Cooperativa Editrice «Giornale L’Ora» s.r.l. Dal 1992 al 1998 socio della cooperativa giornalistica “Editoriale L’Ora” s.r.l. Firma storica del giornalismo d’inchiesta in Sicilia, iniziò a scrivere per il giornale quando era diretto da Vittorio Nisticò, che dopo 25 anni lasciò l’incarico, e Ennio ne prese le redini. Nella sua carriera collezionò 86 querele, e minacce di morte, tanto che per un certo periodo fu messo sotto scorta dalla polizia. Una volta fu condannato per diffamazione, in primo grado, a un anno di carcere senza condizionale a causa di alcune inchieste su mafiosi e politici. Condanna che comportò anche la sospensione dall’Ordine dei Giornalisti. Tuttavia in appello fu assolto. Lavorò anche per l’emittente televisiva “Tele L’Ora”. È stato anche presidente dell’Associazione siciliana della stampa e vicesegretario nazionale della Federazione nazionale della stampa Italiana (FNSI). Docente a contratto nel corso di laurea in Scienze della comunicazione presso l’Università degli studi di Palermo e anche presso le facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: «Le fonti primarie dell’informazione» in «Teoria e tecnica dell’informazione», Ed. Università degli Studi di Messina 1989; «Chilanti, le sue inchieste siciliane, la mafia» in «Felice Chilanti», Ed. Amministrazione provinciale di Rovigo 1994; «L’ORA dell’Antimafia» in «Qualestoria», Ed. Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli-Venezia Giulia 1995; «Comunicazione e Giornalismo», Ed. Falstaff 1998. E ancora la raccolta, ricavata dalle lezioni, di tutte le dispense per gli studenti relative ai corsi tenuti dal 1992 al 2001. I colleghi lo ricordano come un “uomo retto e generoso”.

di Serena Marotta

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foto 2 Wikipedia

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