Politica

Al Via in Sicilia 2.0 “La Faraona”


A preso il via, ieri, la Leopoda siciliana. L’organizzazione parla di oltre 5 mila presenze, tantissimi gli esponenti del Pd regionali e nazionali, grandi assenti Cracolici e Ferrandelli che ne hanno preso le distanze. Numerosi gli interventi che si sono succeduti, molto commovente il momento dedicato al giovane Giuseppe Cimarosa, cugino del super boss latitante Matteo Messina Denaro. «Il desiderio di libertà, è quello il sentimento che ti spinge a fare certe scelte. Perchè non si hanno alternative quando sei prigione di un retaggio culturale e quindi l’unico modo è quello di tirare fuori il coraggio e affrontare il problema facendone un motivo per continuare a vivere. Mi sta stretto l’anomea di cugino del “boss”, non l’ho scelto io, avrei scelto altro», con queste parole Cimarosa si è guadagnato la standing ovation della platea. Presenti diversi esponenti del Pd nazionale, Simona Bonafè euro parlamentare cosi si è espressa ai nostri microfoni: «Ho sempre avuto l’idea che, a partire dalla Leopolda di Firenze, ci sono degli spazi, come quello di oggi, cui noi ci apriamo alle competenze e al confronto. Questi sono i momenti in cui noi ci apriamo al confronto». Della stessa idea è Pippo Russo, responsabile per le politiche cittadine del Pd: «Siamo davanti ad una manifestazione straordinaria, vista l’ampia partecipazione. Un evento che non ha bandiere di partito che si concentra su 25 tavoli di confronto. Occasione inedita sulla quale discutere della Sicilia che vogliamo». Ad aprire la kermesse l’intervento di Faraone assoluto regista dell’evento che ha dichiarato: «La Sicilia è vittima dello Statuto speciale. Oggi c’è l’omertà di chi manda tutto in Procura. Ma se mandi tutto in Procura è come se non mandassi nulla. E’ l’antimafia del lupo al lupo». Chiaro riferimento al governatore Crocetta, non presente ancora in sala. Lo stesso arriva intorno le 11,3o. A lui abbiamo chiesto cosa significasse la sua presenza a Sicilia2.0, manifestazione che qualcuno ha chiamato Faraona e non Leopolda. Crocetta ha risposto: «Per me si chiama Leopolda, non mi interessano queste polemiche, piuttosto mi interessa l’attenzione dedicata alla Sicilia per un progetto di cambiamento che noi abbiamo l’obbligo di portare avanti . Il cambiamonete si ha quando vinci sul tuo terreno, cioè quando portiamo avanti le nostre battaglie culturali, perchè se vinciano sul terreno degli altri è chiaro che perdiamo pur vincendo. In Sicilia abbiamo vinto sui nostri valori». All’esterno delle fabbriche Sandron centinaia i lavoratori del call center Almaviva, in 10 mila rischiano il licenziamento, 4 mila solo a Palermo. Intorno le 9 una delagazione era stata ricevuta da Davide Faraoine e Graziano Del Rio, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, a Palermo per partecipare alla Leopolda. Momenti di tensione si sono registrati all’esterno della fabbrica all’uscita di Maurizio Rosso, segretario generale slc Cgil. I lavoratori di Almaviva lo hanno insultato aspramente poiché non li ha citati durante il suo intervento, avvenuto durante la manifestazione. Lo stesso ha replicato di aver seguito il protocollo, «Mi hanno chiesto un intervento esclusivamente sulla produzione culturale, non potevo fare il piglia tutto. Sapevo che altri vi avrebbero citato». Crocetta, a proposito di Almaviva, ha detto:«Solidarietà assoluta, ma quella è una storia nazionale, legate al fatto che le aziende stanno de-localizzando all’estero. Su questo dovrebbe intervenire l’Europa, li incontrerò presto». I lavori si sono conclusi in serata, e proseguiranno oggi sino alle ore 13,00.

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