Salute

Allarme morbillo, OMCeO Catania: “noi da sempre in prima linea per corretta informazione ai cittadini, anche sul web”

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Il caso del bambino morto a Catania perché troppo piccolo per essere vaccinato ha riacceso i riflettori sull’importanza dell’immunità di gregge per tutelare la salute pubblica

L’OMCeO Catania sottolinea: «Su vaccini necessaria sinergia tra formazione medica e corretta informazione ai cittadini, noi da sempre in prima linea, anche sul web»

I giovanissimi, però, sottovalutano il pericolo della disinformazione che circola in rete: il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida pensata proprio per gli adolescenti

Il drammatico caso del bimbo morto di morbillo a Catania poiché troppo piccolo per essere vaccinato ha riacceso i riflettori sull’importanza dell’immunità di gregge per tutelare i più deboli, e in generale sul ruolo fondamentale della corretta informazione in ambito vaccinale. L’OMCeO di Catania, da sempre in prima linea per diffondere la necessaria cultura sui vaccini, sottolinea l’importanza di essere presenti sul web per rivolgersi direttamente alla cittadinanza: «Ben prima della cosiddetta ‘emergenza morbillo’ – spiega il dottor Nino Rizzo, consigliere dell’OMCeO di Catania e Direttore del bollettino dell’Ordine “Catania medica” – ci siamo spesi tantissimo con interviste, notizie e approfondimenti che ovviamente hanno sempre avuto come comune denominatore l’assoluta e imprescindibile necessità che si rispetti in pieno il calendario vaccinale stilato dal Ministero della Salute». «Come Ordine – continua il dottor Rizzo – abbiamo sempre cercato di realizzare una sinergia tra la formazione dei medici sui vaccini, che ovviamente è un caposaldo fondamentale, insieme all’ informazione ai cittadini. Per questo – conclude Rizzo – abbiamo trasformato il nostro vecchio bollettino cartaceo di informazione destinato ai medici “Catania Medica”, in un vero e proprio portale web di informazione sanitaria con cui ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza, e quindi siamo in grado di fornire un’informazione che a noi piace definire ‘certificata’».

La corretta informazione sul web in materia di vaccini è, infatti, un altro tema di scottante attualità, soprattutto per i più giovani. Secondo il rapporto Censis “I media e il nuovo immaginario collettivo” a più della metà degli utenti di internet è capitato di dare credito a fake news circolate in rete: è successo spesso al 7,4%, qualche volta al 45,3%, per un totale pari al 52,7%. Se per tre quarti degli italiani (77,8%) si tratta di un fenomeno pericoloso, con notizie create ad arte per inquinare il dibattito pubblico e che favoriscono il populismo, i giovani invece danno meno peso a queste valutazioni. Il 44,6% dei ragazzi ritiene, infatti, che l’allarme sulle fake news sia sollevato dalle vecchie élite, come i giornalisti, che a causa del web hanno perso potere.

Ciò ha inevitabili ripercussioni anche sull’informazione medico-scientifica, e rende i giovani facili prede della disinformazione, soprattutto in materia di vaccini. Ma come riconoscere le bufale che circolano sul web, e cosa chiedersi quando ci si imbatte in un sito che tratta il delicato tema delle vaccinazioni? A questo scopo, il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida pensata proprio per gli adolescenti attraverso il corso FAD (Formazione a Distanza) “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”. Parallelamente, Consulcesi Club promuove una campagna social di sensibilizzazione, curata dall’agenzia di comunicazione Docta, #condividiresponsabilmente.

COME RICONOSCERE LA DISINFORMAZIONE IN 8 PASSI

1. NON FERMARTI AL TITOLO. Leggi tutto l’articolo e non fermarti a titoli “acchiappalike”, estremi, con inviti a conoscere “la verità”, cui segue una storia non documentata e con poca attinenza con il titolo.
2. CONTROLLA LA FONTE. Attenzione a blog sconosciuti, infarciti di pubblicità, siti satirici o con nomi che possono creare confusione.
3. CERCA LA DATA DI PUBBLICAZIONE. Deve essere sempre presente. A volte circolano notizie vecchie spacciate per nuove.
4. CHI È L’AUTORE? Autori non presenti e rintracciabili, profili fake, troll… chiunque può scrivere sul web!
5. CONTROLLA FONTI, FOTO E CITAZIONI. Le fonti citate spesso sostengono esattamente l’opposto di quanto viene scritto nell’articolo, c’è la tendenza a riportano immagini riferite ad altri eventi, foto alterate, oppure citazioni di personaggi importanti manipolate ad hoc.
6. NON FARTI MANIPOLARE DA EMOTIVITÀ E PREGIUDIZI. Occhio alle notizie pensate per innescare reazioni emotive (indignazione, sorpresa e disgusto) e che promuovono convinzioni preesistenti (il cosiddetto “bias di conferma”, che porta a selezionare informazioni coerenti con il proprio sistema di credenze).
7. VERIFICA SU ALTRE TESTATE. Una notizia vera è quasi sempre riportata da altre testate. Un articolo isolato che annuncia importante rivelazioni è quasi sempre falso.
8. PENSA PRIMA DI CONDIVIDERE! La condivisione di notizie false può generare effetti a catena anche molto gravi. Condividi responsabilmente.

A COSA STARE ATTENTI QUANDO SI INCONTRA UN SITO SUI VACCINI: LE 6 DOMANDE DA PORSI

1. È chiaramente identificabile lo scopo e il responsabile del sito?
2. Il responsabile e/o amministratore del sito è contattabile?
3. È presente un conflitto di interessi?
4. Il sito cita aneddoti sugli effetti avversi dei vaccini al posto di evidenze scientifiche?
5. Le notizie sono valutate da esperti scientifici prima di essere pubblicate? Quali sono le loro credenziali?
6. Sono chiaramente distinguibili i fatti dalle opinioni?

Com. Stam.

 

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