Angelo Figuccia: “Lotta alla prostituzione, le istituzioni fanno la politica dello struzzo”

“Chi contrasta il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione? Nessuno, considerato che le istituzioni pubbliche sembrano seguire la politica dello struzzo, mettere la testa sotto la sabbia per non vedere e così non intervenire”. Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia che prosegue: “In questi giorni, alcune squadre di operai della Reset sono al lavoro dentro il parco della Favorita per eseguire lavori di pulizia e di diserbo sia ai margini dei due viali principali che nei vialetti interni del parco, dove, tra l’altro, trovano qualunque tipo di rifiuti, a cominciare da siringhe e profilattici. Oltre a cercare di svolgere bene il proprio lavoro, gli operai devono fare i conti anche con la presenza delle prostitute che, per tutto il giorno, presidiano i punti nevralgici del parco in attesa dei clienti e che vengono “disturbati” dal lavoro degli operai, tanto che quest’ultimi sono costretti a chiedere aiuto alle forze dell’ordine per poter continuare a lavorare.

Tutto questo accade nella totale indifferenza delle istituzioni che continuano a fare come lo struzzo, mettere cioè la testa sotto terra per non vedere, mentre i cittadini sono costretti a convivere con il triste fenomeno di ragazze, spesso di origini africana, schiavizzate da sfruttatori e “protettori”, per lo più palermitani. Alla faccia di chi sbandiera ai quattro venti la politica dell’accoglienza senza poi muovere un dito in difesa di chi viene sfruttato.

Finora, a nulla sono servite le pur numerose operazioni delle forze dell’ordine. Per questo, è arrivato il momento di dire basta, è giunta l’ora che tutte le istituzioni pubbliche intervengano duramente per contrastare il fenomeno della prostituzione e a colpire duramente chi sfrutta “le schiave del nuovo millennio”, ragazze giunte in Europa alla ricerca di un futuro migliore e costrette invece a vendere il proprio corpo per un tozzo di pane o per non rischiare di essere picchiate selvaggiamente se osassero ribellarsi”.