Antropomorfizzazione degli animali domestici. Favorevole o contrario?

Pescara, 18 aprile 2018: questa settimana il sito ProVersi.it ha pubblicato un approfondimento sul fenomeno sempre più diffuso di umanizzare o antropomorfizzare gli animali domestici, ossia attribuire loro aspetti e caratteristiche umane. Tra le maggiori esagerazioni nel rapporto uomo-animale vi sono quelle legate allo sfruttamento dell’immagine degli animali di affezione sui social network e al mondo dell’abbigliamento e degli accessori moda: un business che ha portato allo snaturamento delle attitudini soprattutto dei cani.

Per i più allarmisti, l’estremizzazione di atteggiamenti di cura e affetto porta a conseguenze negative sia per gli animali, che non vengono assecondati nei loro bisogni e nelle loro peculiarità, sia per i padroni, che si trovano a rapportarsi con il mondo animale attraverso un codice comunicativo inadeguato, poiché inadatto a comprendere le peculiarità etologiche dell’animale. Uomini e animali attivano in maniera differente il loro cervello. Il primo ha la capacità di pensare, il secondo non possiede tale facoltà e questa differenza rende la comunicazione difficoltosa. Gli animali meritano senz’altro rispetto, ma a volte si tende a esagerare, trattandoli addirittura come figli.

Tuttavia, al di là delle estremizzazioni, il giusto equilibrio nel rapporto uomo-animale porta parecchi benefici all’armonia familiare e alla salute psicofisica dell’essere umano.
L’umanizzazione può avere delle conseguenze positive anche sull’animale, che si sente protagonista della vita familiare del proprio padrone. Inoltre, l’uomo sente l’esigenza di entrate in contatto con la sua parte animale e ha l’esigenza di rapportarsi con altri animali attraverso una comunicazione libera e scevra da condizionamenti.
Con le giuste regole e la definizione di limiti e confini, si possono ottenere benefici tangibili nella vita di entrambi. In questo ambito, c’è chi chiede una maggiore attenzione al problema dei diritti degli animali e chi invece sostiene che siano altri i diritti per i quali lottare in via prioritaria, come quelli dei bambini e degli anziani.
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Com. Stam. Fonte Proversi