La crisi attanaglia le famiglie, eppure le incongruenze nelle scelte amministrative non cessano di esistere. Moltissimi bambini rischiano di non poter frequentare il nido a causa della privatizzazione. A Firenze, nello specifico, stanno per attivarsi intere famiglie per contestare un sistema che negherebbe un sacrosanto diritto ai loro piccoli figli. Anche nidi e materne verso lo sciopero. Non ancora smaltita la rivolta contro i pomeriggi dati in gestione ai privati alle materne, Palazzo Vecchio vara l’operazione Baloo e Farfalla, altri due nidi fin qui comunali che da settembre vanno in appalto alle cooperative. In pratica un altro pezzo di welfare che fa rotta verso il sistema integrato pubblico-privato di cui parla sempre il sindaco Nardella. Con la non trascurabile differenza che stavolta è nei numeri che si nasconde la rivoluzione: se per le materne è una sperimentazione – è la prima volta che per le 3-4 ore del pomeriggio nella metà delle scuole si ricorre ad appalti privati – per i nidi siamo quasi a un punto di svolta. Con queste altre due strutture, che passano sotto l’orbita privata, dal prossimo anno su 60 nidi 32 saranno a gestione diretta del Comune e il restanti 28 in appalto, convenzione o concessione a esterni. Oltre ai 37 nidi privati puri, quelli dove non contano nemmeno le graduatorie pubbliche e le rette sono un paio di volte superiori a quelle medie del sistema pubblico. E se fin qui la protesta è rimasta nei sit-in e nei volantinaggi, le Rsu del Comune progettano ora la sfida frontale all’amministrazione. Per Palazzo Vecchio si annuncia un maggio ad alta tensione, dunque. Ai nidi Baloo e Farfalla è già guerra; gli striscioni “Non chiudete il Baloo dopo mezzo secolo” e “No al risparmio, sì ai diritti dei bambini e dei lavoratori” campeggiano da qualche giorno sul giardino del nido di via dell’Agnolo. Altri sit-in sono in programma per domani e dopodomani, contemporaneamente agli incontri tra sindacati e amministrazione. Mentre per il 28 aprile, martedì prossimo, sulla pagina Facebook “L’infanzia non si appalta”, nata per protestare contro l’operazione privati alle materne e ormai a quota 5.500 iscritti, già rimbalzano gli inviti all’iniziativa “Tovaglie in piazza”. Una specie di pic-nic collettivo.
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