Carlo Ruta presenta Gli equivoci del medioevo 

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Martedì 22 marzo – ore 18:00 Carlo Ruta presenta Gli equivoci del medioevo (Edizioni di storia e studi sociali) con Claudio Paterna Posti limitati. Green Pass rafforzato e mascherina Ffp2 obbligatori.

Il Medioevo, argomento di questo saggio, rimane un tema storico sfuggente, già sotto il profilo concettuale e terminologico. Sul piano popolare continua ad alimentarsi di visioni immaginifiche, legate a Santi Graal, intrighi esoterici, tesori templari, cavalieri ardimentosi e ad altri luoghi comuni tanto tenaci quanto inconsistenti. Ma anche sul piano degli studi resistono rappresentazioni vaghe ed inattendibili, che tendono peraltro a scindersi, diversificarsi e polarizzarsi. Persiste, malgrado tutto, il modello interpretativo, mutuato dagli illuministi ma già presente negli intellettuali delle umanae litterae del XV e XVI secolo, di una età lunga e decadente, priva di progressi sostanziali e dilapidatrice di risorse, materiali e culturali. Contestata l’immagine stereotipata dei «secoli bui» è andata strutturandosi tuttavia, nel Novecento in particolare, la rappresentazione, fortemente ideologica e non priva però di agganci con le tradizioni e le storiografie romantiche, di una età eminentemente sublime, religiosamente mistica, concentrata sui valori della spiritualità e dell’ascesi. Il concetto di medioevo è stato assunto inoltre come modello universalistico, applicabile a tutti i contesti globali, alla storia di tutti i popoli e alla totalità dei processi diacronici, mentre, da altro versante, lo si è fortemente legato, sul piano anche sincronico, al «medioevo» d’Europa, con forti accenti etnocentrici e occidentalisti. È un rincorrersi allora di paradossi e aporie, spesso irrisolvibili, su cui l’autore, con questo agile saggio, cerca di fare chiarezza, con la proposizione di alcune chiavi di lettura.

Carlo Ruta. Storico del mondo mediterraneo, in particolare di età antica e feudale. Si occupa inoltre di problemi dell’età contemporanea. Si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Messina. Si è laureato poi in Teorie della morale della conoscenza e della comunicazione all’Università di Urbino. È autore di alcune centinaia di saggi storiografici e di studi sociali. Ha introdotto e annotato resoconti, memorie e cronache del Medieovo (al-Idrisi, Ibn Giubayr, Falcando e altri) e dell’età moderna (Brydone, Von Riedesel, Goethe, Maupassant, Spallanzani, etc.). Ha condotto studi sui processi di civilizzazione del Mediterraneo, sull’immagine del mondo nel mondo antico, sulle culture materiali del mondo fenicio-cartaginese e su aspetti specifici  dell’età di mezzo, focalizzando in particolare le relazioni tra culture e religioni, tra l’Occidente e l’Oriente, tra l’Europa e la sponda africana. Ha tenuto lezioni e seminari didattici in varie università italiane. Ha diretto riviste bibliografiche. Ha curato portali di documentazione storica. Ha condotto centinaia di reportage e studi per numerose testate nazionali, tra cui «il manifesto», «Narcomafie», «Peacelink», «Domani Arcoiris», «Left Avvenimenti»- «L’Isola possibile», «Polizia e Democrazia». Ha relazionato in numerosi convegni.

Com. Stam.