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Catania. Insediata stamane la Rete territoriale delle politiche sociali

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Il commento di Cgil, Cisl e Ugl: “Più attenzione ai bisogni dei catanesi spendendo ogni risorsa utile”

Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Ugl hanno partecipato questa mattina agli “Stati generali dei servizi sociali” che si sono tenuti nell’aula consiliare del Comune di Catania, alla presenza del sindaco Enrico Trantino, dell’assessore comunale ai servizi sociali Bruno Bruccheri, della coordinatrice dell’organismo per la gestione integrata dei servizi sanitari e sociali territoriali Lucia Leonardi e dei rappresentanti del Distretto socio – sanitario 16. Un lungo incontro nel corso della quale è stata insediata la Rete territoriale delle politiche sociali (prevista dalla legge nazionale qualche anno addietro) oltre ad un confronto tra le parti per la programmazione delle attività anche alla luce degli ingenti fondi che il settore riceverà nei prossimi mesi. “Insieme all’Amministrazione comunale ed al Distretto abbiamo avuto modo di affrontare una serie di tematiche fondamentali per il periodo che stiamo vivendo, in cui le politiche per il sociale rivestono un ruolo centrale in termini di attenzione nei confronti dei cittadini. Mai come in questi anni, peraltro, il sociale è stato interessato da una serie di misure di finanziamento importanti e, per questo motivo, continuiamo a ritenere importante che ogni euro sia impiegato con criterio e nel tempo più celere possibile, per non perdere queste somme – dicono i segretari generali territoriali della Cisl e della Ugl, Maurizio Attanasio e Giovanni Musumeci, la segretaria confederale territoriale della Cgil Rosaria Leonardi, insieme ai segretari di Spi Cgil Margherita Patti, Fnp Cisl Nuccio Nastasi e Ugl Pensionati Giovanni Giacalone, il dirigente sindacale delegato Ugl Salute Giorgio Pizzati, i responsabili di Sunia e Sicet, Agata Palazzolo e Francesco Laudani, la vice presidente Anolf Cisl Catania Alina Slobodyan. Abbiamo chiesto innanzi tutto che i progetti siano totalmente confacenti ai bisogni e che la progettazione sia condivisa con tutti gli attori sociali interessati, rendendo la Rete operativa e trasparente. Per questo ci è sembrato doveroso chiedere ai Comuni presenti l’attivazione di tavoli territoriali di concertazione in applicazione del Decreto assessoriale che li istituisce, così da poter focalizzare nel dettaglio le esigenze di ogni realtà per poi agire nel complesso della Rete stessa. Dopo quasi due anni in cui non ci siamo riuniti, finalmente abbiamo potuto riavviare il dialogo anche sul fondo povertà e sui piani di zona, ottenendo un focus sulle annualità che sono state chiuse e quelle ancora aperte che devono essere implementate, mentre sul Reddito di inclusione ci è apparso doveroso chiedere la convocazione di un tavolo tecnico con i rappresentanti dell’Assessorato regionale del lavoro, dell’Inps e degli enti di formazione professionale, perchè riteniamo urgente l’attuazione di una strategia per la presa in carico dei cittadini aventi diritto – aggiungono i sindacalisti. A causa dell’aggravarsi dell’emergenza abitativa, inoltre, il tema dell’abitare richiede una riunione specifica con il Comune che abbiamo richiesto al sindaco. Infine, ci siamo espressi in favore di una maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori delle società che si aggiudicano gli appalti, i cui contratti non possono essere sotto soglia accumulando ritardi nei pagamenti, nonchè sul Punto unico di accesso dato che per il suo avviamento occorre una maggiore sinergia tra ente comunale ed Azienda sanitaria ospedaliera, per assicurare agli utenti un servizio di prossimità realmente utile ai loro bisogni. Per noi altresì è indispensabile che si effettui una valutazione periodica sulla qualità della Rete, perchè senza di essa – concludono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Ugl – il rischio è quello di erogare prestazioni non adeguate, ma anche che si recuperi il ritardo accumulato nella spesa dei fondi (tenuto conto anche dell’arrivo di quelli relativi al Pnrr) confidando in un potenziamento in tempi brevi dell’organico degli uffici preposti del Comune di Catania e dei Comuni coinvolti.”

Com. Stam.

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