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Donna cerca di suicidarsi davanti al figlio. I Carabinieri evitano la tragedia


Inizia tutto quando la Centrale Operativa dei carabinieri di Aosta ha ricevuto una telefonata allarmante dalla sorella di una donna che stava per lanciarsi dal ponte d’Introd, l’arrivo della pattuglia di Saint-Pierre ha scongiurato l’ennesima tragedia. La donna che soffriva da tempo di forte depressione dopo aver preso i figli da scuola li ha accompagnati dai nonni e dicendo loro che andava a far la spesa, uscendo di casa si è fermata ad abbracciare entrambi i figli baciandoli e dicendogli addio in lacrime. Il figlio di 5 anni non aveva capito che qualcosa di grave stava per succedere mentre il più grande di 13 anni ha capito subito e si è infilato in macchina rifiutandosi di scendere nonostante le insistenze dalla madre. Decisa a compiere comunque il gesto per porre fine alla sua vita la donna è partita con il figlio dalle parti di Saint-Vincent dove abitano e imboccata l’autostrada, ha preso direzione Introd per raggiungere il ponte. Il figlio 13enne aveva il cellulare con se e la madre se ne era accorta minaccindolo: “guai a te se chiami i carabinieri!”. Senza farsi vedere, il ragazzino ha mandato messaggi allarmanti alla zia, dicendogli con un ultimo sms “siamo arrivati su un ponte molto alto”. La zia ha immediatamente chiamato il 112. Gli operatori di centrale, capendo la gravità della situazione, hanno subito inviato tre pattuglie nei luoghi tristemente famosi per i suicidi, ossia i ponti di Avise, il Pont d’Ael a Pontel frazione di Aymaville e il ponte d’Introd.
La pattuglia di Saint-Pierre è arrivata in men che non si dica e ha trovato una scena agghiacciante, il figlio attaccato con tutte le sue forze al braccio della madre che cercava inutilmente di scendere dall’auto. La donna disperata e in lacrime alla vista dei carabinieri ha detto: “se non sarà questa volta, sarà la prossima!”. I carabinieri hanno cercato di calmarla e l’hanno accompagnata in ospedale mentre il ragazzino è rimasto in Stazione carabinieri circondato da tutto l’affetto e comprensione dei militari che hanno cercato di tranquillizzarlo, in attesa dell’arrivo del padre che era al lavoro.
Anche stavolta la prontezza di spirito degli operatori della Centrale Operativa e l’ottimo coordinamento con le pattuglie sul terreno ha permesso di evitare un’ennesima tragedia famigliare.

KKKKK
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