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Europei Ciclismo Strada – domani il giorno degli Elite. donne: 5^ Silvia Persico, vince la Bredewold

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Solo piazzamenti nelle gare di oggi. Tra gli juniores Juan David Sierra e Andrea Montagner sono rispettivamente sesto e settimo

C’è attesa per la prova Uomini Elite di domenica 24 settembre, che chiuderà i Campionati Europei di Ciclismo strada. Nella giornata di oggi le Nazionali azzurre raccolgono solo piazzamenti. Quinto posto per Silvia Persico nella prova vinta dall’olandese Bredewold. Sesto e settimi Juan David Sierra e Andrea Montagner nella gara degli juniores la mattina.

UOMINI ELITE – La partenza prevista è per le ore 12,15 da Assen. Nella mattina gli Azzurri hanno rifinito la preparazione. Ieri c’è stata la prova del circuito del Col du Van, lo strappo che porta ai 480 metri della collina. 

Daniele Bennati: “E’ una gara di 200 chilometri, per cui ci aspettiamo una corsa molto movimentata dal primo chilometro. La squadra sta bene, i ragazzi sono tutti convinti di poter fare una grande gara.”

Pur senza svelare la tattica di gara, il tecnico toscano entra nei dettagli: “In base alla situazione di corsa imposteremo la tattica migliore. Abbiamo uomini di esperienza, in grado di leggere la situazione e realizzare le scelte più adeguate. Sicuramente eviteremo di farci sorprendere da azioni che io mi attendo anche da lontano.”

Il CT non ha fatto mistero che sono due i corridori di riferimento della Nazionale: Filippo Ganna, uscito in buone condizioni dalla Vuelta, e Matteo Trentin, uomo di grande esperienza e da ‘classiche del nord’. A loro si aggiunge Elia Viviani, che in maglia azzurra ha sempre fatto bene oltre ad essere uno dei più esperti del gruppo, Edoardo Affini, Mattia Cattaneo, Matteo Sobrero, Luca Mozzato e Andrea Pasqualon. (foto Borserini/federciclismo)

Ph FCI

DONNE ELITE – Era difficile immaginare un’epilogo diverso: una olandese in Olanda. Le orange da tempo dominano la scena e non si sono lasciate sfuggire la gara di casa. Ai primi due posti Mischa Bredewold e Lorena Wiebes. Terza la campionessa del mondo Lotte Kopecky.

L’Italia corre bene. Manda in fuga Soraya Paladin, che costringe le Olandesi a lavorare per buona parte del tempo. Al penultimo passaggio del Col mette la testa fuori Elisa Balsamo, mostrando la gamba delle grandi occasioni. Nella discesa successiva scivola in curva e con lei saltano anche i piani di squadra.

Paolo Sangalli: “La caduta di Elisa ci ha costretto a organizzare una nuova tattica. Peccato, perché abbiamo fatto bene quello che ci eravamo prefissati e le sensazioni erano buone.”

Lo conferma anche Silvia Persico, la prima delle azzurre, quinta al traguardo: “Ottime sensazioni, ma la caduta di Elisa ci ha disorientato. Quando è andata via la Bredewold io ed Elena non siamo riuscite a chiudere. Sullo strappo ho provato a tenere per fare la volata, ma le altre sono andate meglio.”

JUNIORES – Lo sloveno Anze Ravbar vince il titolo europeo. Alle sue spalle il francese Matys Grisel e l’altro sloveno Zek Erzen. L’azzurro Juan David Sierra è sesto, Andrea Montagner settimo. Sierra non nasconde la delusione: “Mi sono fatto sorprendere sull’ultima ascesa del Col du Van. Ho provato a chiude ma ero troppo indietro. Ero convinto di poter fare di meglio anche perché mi sentivo bene. Peccato.”

Buona la prova di Andrea Montagner, autore nella parte centrale della corsa di una fuga tramontata nei chilometri finali. Il gruppo guidato da Dino Salvoldi ha raccolto meno di quanto ha seminato, avendo controllato la gara per lunghi tratti: “Non posso che fare i complimenti ai ragazzi per la buona prova di squadra e la coesione che si è creata tra di loro. Questo vale talvolta anche più del risultato. Dopo aver perso quasi subito Negrente per le cadute, nella fuga più significativa di giornata c’eravamo con Montagner. Nel finale abbiamo messo Sierra, il nostro miglior elemento per questo tipo di arrivo, nella migliore posizione possibile, ma oggi sono stati più bravi i nostri avversari e dobbiamo accettare il risultato senza troppi rimpianti pur essendo stati grandi protagonisti.”

Sfortunato Mattia Negrente, caduto due volte e costretto al ritiro.

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Com. Stam. + foto FCI

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