Calcio

FCI-MONDIALI PISTA – Filippo Ganna, argento di grande prestigio

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Dalla Pagina Facebook del coordinatore tecnico delle Nazionali, Davide Cassani

Tensione concentrazione quasi paura. Filippo è un veterano di 20 anni che nel cassetto ha tra le tante maglie quella di campione del mondo conquistata un anno fa. Ora è professionista, ha partecipato a non so quanti campionati del mondo tra strada e pista, tra juniores, under ed elite ma è pur sempre un ragazzo di 20 anni.

L’inseguimento è una prova bastarda. 4′ e rotti di sofferenza, sempre sul filo del rasoio. Se sbagli di pochi decimi a giro rischi di sbiellare. Tre decimi in meno in un giro di pista? Lo paghi con gli interessi nell’ultimo km.

Filippo pedala, si riscalda, suda. Mancano 20′ alla sua prova ed un australiano che di cognome fa Kerby piazza un 4’12″172 cioè 2″ in meno rispetto al miglior tempo in carriera di Ganna.

L’altro australiano, poco dopo, ferma il cronometro in 4’15″794 il che vuol dire che Ganna se vuole qualificarsi per la finale deve andare forte, molto forte cioè avvicinarsi al suo record.

Filippo pedala, si riscalda, suda, si preoccupa.

Nessuno gli mette pressione, lui si. Vuole vincere, deve vincere perché gli è quasi sempre riuscito.

Essere forti è importante, sopportare la pressione ancora di più.

Scende dalla bici, si siede. È serio. Sente la corsa. Arriva il CT Marco Villa. Anche lui è serio ma è normale, è sempre così. Non L ho visto sorridere neanche quando Elia Viviani ha vinto l’oro olimpico anche se era più felice di un Re.

Nessuno dice più una parola. Tutti lavorano ma in silenzio. Matteo, il

Meccanico storico di Viviani ha preparato la bici. È Villa che all’ultimo decide di montare tubolari del 22 gonfiati a 17 atmosfere al posto dei 19.

Paolo, il massaggiatore gli sistema il numero sulla schiena. Un rito che si ripete. È sempre lui a farlo.

Pronti. Ganna davanti, Marco appena dietro con Paolo e Matteo con la bicicletta in spalla come se volesse non stancarla troppo prima della gara.

Matteo sistema la bici nel blocco di partenza, Marco dispensa gli ultimi consigli a Filippo già in sella alla sua bici.

Mancano 30″. Silenzio.

Un primo bip a segnalare i meno 10″.

Meno 5,4,3,2,1, partito.

Il silenzio è spezzato dal tifo del pubblico ma i primi a urlare sono i compagni di nazionale di Filippo, a bordo pista con lo stesso numero di pulsazioni di Ganna.

Parte piano ma questo si sa.

1’08″469 il tempo al primo km. È dodicesimo ma la tabella del CT è rispettata. 15″ e rotti al giro. Bene così.

Filippo pedala che è un piacere. 117/118 pedalata al minuto. Sembra che accarezzi i pedali con quel leggero dondolio delle spalle. Che spettacolo. Sfiora i sessanta orari.

1’02″234 il tempo sul secondo km, sta recuperando, ora è nono. È un missile, un treno lanciato a tutta velocità senza un minimo di sbavatura, un piacere guardarlo andare così forte. Guardandolo, Sembra quasi facile pedalare così

Terzo km, 1’01″544 ci siamo. Ora è secondo. A questo ritmo la finale è sua. Villa gli ha chiesto di crescere e lui risponde. Viaggia sul filo dei sessanta. 15″ al giro. Impressionante. Villa si sbraccia, Filippo mulina le gambe sempre più veloci ma ci sono ancora 4 giri da percorrere, i più duri, i più lunghi. Ancora 2 giri, il dondolio delle spalle si accentua e la velocità cala di una virgola.

Un giro, sul viso traspare la fatica ma Filippo non molla.

125 metri, Filippo è stremato, le gambe perdono qualche pedalata ma il traguardo è lì, dietro l’ultima curva.

1’02″400 gli ultimi 1000 metri, 4’14″647 il totale. È secondo. La finale è sua.

Non so se vincerà o meno la medaglia d’oro, ma non mi importa. Oggi Filippo ha dimostrato che la sua forza non è solo nelle gambe ma anche nella testa. Perché ha saputo gestire nel migliore dei modi una pressione che lui per primo si è buttato addosso.

Per questo motivo, comunque vada, oggi Filippo Ganna ha vinto.

Com. Stam./Foto

KKKKK
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