Seguito dello spassoso, eccessivo nonché violento pastiche anglo-statunitense del 2014 – sempre siglato da Matthew Vaughn – Kingsman – Secret Service (di cui è riproposta più di una scena), nel quale, facendo il verso agli spy movies alla 007 ma anche abbeverandosene avidamente, l’elegante e intuitivo agente sotto copertura Harry Hart (Colin Firth) reclutava il riluttante sbandato Eggsy (il talentuoso Taron Egerton) e ne faceva un collega con i controfiocchi. La traumatica dipartita del primo (era un bel colpo di scena) non gli impedisce di ritornare in questo secondo capitolo (bah!), benché privo di memoria (un escamotage abbastanza classico) e desideroso di realizzare l’antico sogno di diventare entomologo. Tuttavia, adesso c’è il giovane al centro della ribalta, alle prese con un’ultramilionaria produttrice di droga (l’infallibile Julianne Moore, mix di innocenza adolescenziale e feroce spietatezza) abitante, con tutti gli agi – ricorda un po’ Richie Rich… – in una foresta cambogiana. Per stanarla, visto che ha fatto saltare in aria il quartier generale dei nostri eroi, c’è bisogno dell’insperato aiuto dei corrispettivi e non meno accessoriati Statesman, operativi oltreoceano (in Kentucky). Se i britannici, connotati come i Cavalieri della Tavola Rotonda, si presentano in guisa di sarti d’alto livello, gli americani spacciano per attività principale la produzione di liquori e portano i nomi di questi ultimi.
È già evidente che il frenetico spirito del prototipo resiste. E non potrebbe essere altrimenti, visto che la fonte è il movimentato fumetto di Mark Millar & Dave Gibbons (del resto, il regista vanta esperienze con Kick-Ass e con gli X-Men). Tornano, talvolta brevemente, i comprimari Mark Strong, Michael Gambon e Sophie Cookson, mentre a Edward Holcroft (nel ruolo del reietto Charlie) è concesso più spazio, fin dall’iniziale, sbruffona lotta in taxi – per far intendere che si entra subito nel vivo dell’azione – con il protagonista (costantemente fidanzato con la paziente principessa svedese che ha le graziose fattezze di Hanna Alström). A riprova dell’efficacia del cast, le new entries si chiamano Halle Berry, Channing Tatum, Jeff Bridges, Pedro Pascal (forte del successo della serie tv Narcos), e c’è perfino un ironico e divertito Elton John (in una delle sue rarissime incursioni cinematografiche; la sua più celebre apparizione resta quella del Pinball Wizard in Tommy) in un’esagerata versione di sé (non sveliamo troppo). Il Leitmotiv del sequel in questione è appunto questo: dalla parodia ci si sposta verso l’auto-parodia. D’accordo. Però meglio non insistere con un n.3 (già in cantiere)…
Kingsman – Il cerchio d’oro (Kingsman: The Golden Circle, GB/USA, 2017) di Matthew Vaughn con Taron Egerton, Mark Strong, Colin Firth, Julianne Moore, Jeff Bridges
di Massimo Arciresi
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