Evidenza

“ Gente della notte ” I giovani e il divertimento: “Chi non beve in compagnia o è un ladro o una spia”


La rubrica settimanale “ GENTE DELLA NOTTE ” è condotta a cura della Dottoressa Maria Italiano, psicologa clinica, numero di iscrizione all’albo 8440-A. Per ulteriori informazioni o approfondimenti sulle tematiche trattate è possibile contattarla all’indirizzo della sua pagina professionale www.facebook.com/mariaitalianopsicologa

Dalla prima adolescenza fino ad un’età che arriva più o meno ai 25-26 anni i giovani tendono spontaneamente ad aggregarsi in piccoli e grandi gruppi, ciascuno con le proprie caratteristiche, con le proprie dinamiche e regole implicite. I cosiddetti “gruppi dei pari” (pari in quanto tendenzialmente simili per anno di nascita) sono qualcosa di più della somma dei singoli individui che li compongono: sono organismi dotati di un’identità propria che influenzano -e a loro volta sono influenzati da- quelle di tutti i membri.

Far parte di un gruppo significa con essere mai soli, significa avere sostegno, solidarietà, protezione, diritti e privilegi dettati dalla semplice appartenenza. Allo stesso tempo però, per il rovescio della medaglia, significa anche avere dei precisi doveri. Primo tra tutti quello del conformismo. Per costituire quell’entità super partes chiamata gruppo è infatti necessario che chi vi aderisce sacrifichi parte della propria individualità ed originalità per uniformarsi/allinearsi alla filosofia e alla politica gruppale, che varia ovviamente da gruppo a gruppo.

In tema di divertimento ogni gruppo ha una sua specifica rappresentazione. Che, come ho evidenziato negli articoli precedenti, molto spesso è caratterizzata da eccessi in quanto riflesso di una tendenza tipica dell’età giovanile che ha motivazioni e funzioni ben precise.

Parola d’ordine di un divertimento sfrenato (nel senso letterale di “senza freni” o limiti imposti dal buon senso) e conformista è ACCETTAZIONE. Se il gruppo promuove l’iniziativa di bere fino ad ubriacarsi, di fare  abuso di droghe e comportamenti ad alto rischio ogni singolo membro è implicitamente tenuto ad adeguarsi, pena la sua “naturale e fisiologica” espulsione.

Accettare le regole per essere a propria volta accettati, riconosciuti, rispettati. Per non sentirsi diversi ed emarginati, per entrare a far parte di qualcosa di più grande che evochi simbolicamente quel senso di sicurezza sperimentato nel primo vero gruppo in cui ogni individuo involontariamente si ritrova: la famiglia. E che  oggi, sempre più spesso, non è in grado di offrire ai giovani quel contenimento di cui avrebbero, invece, tanto bisogno.

 

KKKKK
95 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com