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“ Gente della notte ” I giovani e il divertimento: Il fascino nel bere


La rubrica settimanale “ GENTE DELLA NOTTE ” è condotta a cura della Dottoressa Maria Italiano, psicologa clinica, numero di iscrizione all’albo 8440-A. Per ulteriori informazioni o approfondimenti sulle tematiche trattate è possibile contattarla all’indirizzo della sua pagina professionale www.facebook.com/mariaitalianopsicologa

La settimana scorsa ho paragonato l’assunzione continua di alcool da parte dei giovani frequentatori di locali notturni all’attaccamento di Linus per la sua celeberrima copertina. Volendo restare sempre in tema di metafore fumettistiche mi viene da dire che questo tipo di comportamento ha anche, simbolicamente, la stessa funzione del “mantello di Superman”.

Clarck Kent è un uomo normale che vive una vita normale ma una volta indossato il suo costume si trasforma in un personaggio dotato di superpoteri, come se fossero proprio quei panni rossi e blu a conferirglieli.

Allo stesso modo l’alcool, con la sua azione disinibitoria, permette a chi lo assume di slatentizzare tutta una serie di caratteristiche spesso tenute a freno dall’insicurezza o dal pudore.

Un paio di bicchieri ed improvvisamente tutta l’abituale timidezza lascia spazio ad una inespressa socievolezza, la silenziosità alla parlantina, l’imbarazzo all’intraprendenza. Tutto a quel punto sembra possibile: approcciare la persona desiderata, sostenere il peso della stanchezza, guidare la propria auto con la convinzione di essere più lucidi e più vigili, fino anche ad accettare o lanciare una provocazione che rischia di scivolare in rissa.

Un senso di onnipotenza che accarezza l’autostima e che crea l’illusione di un’immagine positiva e vincente di se stessi alla quale non si può e non si vuole più rinunciare. Anzi. Che si tenta di ingigantire con un ricorso sempre più frequente alle sostanze alcoliche.

Ed è qui che la situazione sfugge di mano. Quando inconsciamente si crea l’associazione tra la maschera costruita dallo stato di ebbrezza e la considerazione di se stessi. È qui che il meccanismo diventa perverso e genera forme borderline di dipendenza. Quelle in cui il soggetto non è un vero e proprio alcolista ma è comunque incapace di fare a meno del meccanismo appena analizzato. Un fenomeno forse poco rilevato statisticamente ma molto più diffuso di quanto si possa immaginare.

KKKKK
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