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“ Gli Angeli della notte” portano gioia e cibo ai senzatetto

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Placido, Alessandro, Maria, Anna, Michele, Salvo, Giuseppe, Giovanni, Domenico, Laura… sono solo alcuni dei 50 volontari dell’associazione “ Angeli della notte ”, che il lunedì e il martedì, in gruppi, si dividono le zone di Palermo per portare cibo e affetto ai clochard. Il giornale L’Ora ha seguito il gruppo di Sant’Erasmo e ha incontrato, tra gli altri, Mohamed, israeliano, che dal ’79 vive a Palermo, dopo aver viaggiato tra Francia e Italia. Mohamed regala i suoi versi e con gli occhi luccicanti e voce timida racconta che “ogni giorno vede l’alba”: “ A-mare” si intitola la poesia che porge alla sua interlocutrice con tanto di foto del mare che ama. “Alle 5 del mattino sempre vado là – scrive – dopo lunghe camminate mi metto in quell’angolo e vedo il mondo insieme: quando il sole sorge con i suoi raggi che riflettono sul mare e arrivano sulla terra e tutti dicono le loro cose con la parola pace”. Mohamed è un uomo libero, laureato in architettura, che ha scelto di vivere per strada. Lui è il punto di riferimento per gli altri, si preoccupa per loro, divide il cibo ricevuto dagli “Angeli della notte”. L’associazione è nata sette anni fa grazie alla generosità di un gruppo di volontari guidati da Giuseppe Li Vigni: “Ho conosciuto grazie a Facebook dei ragazzi che avevano creato degli eventi per portare il cibo ai senzatetto” – racconta Giuseppe Li Vigni -. Da qui ho deciso di dedicarmi a queste persone, grazie all’aiuto di Dio ho trovato la forza per andare avanti e ho iniziato creando eventi su Facebook e le persone hanno aderito. Così è nata l’associazione che non ha una propria sede ma grazie al buon cuore della gente, ci appoggiamo a dei magazzini di fortuna. Uno è stato messo a disposizione da mio cognato, che è disoccupato e gli paghiamo solo le spese del condominio. La gente ci vuole bene e veniamo accolti con gioia”. Prima di partire per il loro giro gli “Angeli della notte” recitano una preghiera, poi si dividono il cibo: c’è chi distribuisce la pasta preparata da una signora che abita in piazza Lolli, i pezzi di rosticceria, pane raccolti dai panifici, pasticcerie, bar, l’acqua, latte, the. Dopo Sant’Erasmo, si passa a piazza Bellini. Qui c’è Francesco, elettricista disoccupato, che ha ereditato una casa dai suoi genitori e che purtroppo non ha i soldi per poter provvedere alla spesa. Così, ogni sera, si reca all’appuntamento con i volontari e parla con loro, si preoccupa di vigilare sulla loro sicurezza, e dopo aver ricevuto il cibo, li scorta sino all’auto. È curato, discreto, gentile e offre il suo sorriso. Francesco parla della solitudine a cui è costretto, racconta di aver perso il padre all’età di 10 anni e la madre 15 anni fa. Lui lavorava a Torino, ma ha scelto di tornare a vivere in Sicilia, a Palermo, per accudire la mamma anziana. Ma qui non ha più trovato un lavoro e si è trovato da solo a lottare contro il silenzio delle istituzioni. Il giro di notte in città continua verso via Ruggero Settimo. Anche qui i volontari distribuiscono cibo e affetto. È mezzanotte inoltrata, il silenzio della città culla questa gente che ci insegna a vivere grazie a piccoli gesti. Il giro è finito e bevuto un bicchiere di the, i volontari si salutano e anche per oggi torneranno a casa con il cuore carico di gioia.

di Serena Marotta

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