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Il Prefetto di Palermo incontra i giovani neo laureati francesi dell’Istituto di Studi Politici di Parigi “SciencesPo”

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Nella serata di domenica 1 maggio il Prefetto De Miro ha incontrato una delegazione composta da docenti e giovani neo laureati francesi che,  nell’ambito della programmata attività di studio relativa alla partecipazione al  workshop che si terrà a Lampedusa nei prossimi giorni sui temi dell’accoglienza e dello sviluppo sostenibile, ha fatto visita alla città di Palermo, prevedendo una significativa tappa nella sede istituzionale della Prefettura.

La delegazione era composta da circa 50 fra studenti e docenti della “Ecole Urbaine de l’Institute d’Etudes Politiques” di Parigi – “SciencesPo”, una tra le più prestigiose Università del mondo, insieme con Harvard e Oxford, che seleziona laureati di elevata qualificazione professionale nel campo della scienza politica e delle relazioni internazionali, tra i quali si annoverano anche quattro presidenti della Repubblica francese, numerosi primi Ministri e Capi di Stato Esteri, diplomatici ed alti funzionari.

L’incontro con il Prefetto si è focalizzato sui temi ed aspetti di maggiore rilievo concernenti l’azione di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata mafiosa, con particolare riguardo agli strumenti previsti dal vigente Codice Antimafia  e sui compiti specificamente demandati ai Prefetti con riferimento alla trattazione delle richieste di   rilascio  delle “comunicazioni” e “informazioni” antimafia.

Il Prefetto ha illustrato funzioni e obiettivi dei suddetti strumenti normativi, finalizzati a impedire, in una prospettiva di “difesa avanzata” rispetto alla tendenza pervasiva degli interessi criminali verso l’affidamento di appalti pubblici di opere e servizi,  che le ditte/aziende private per le quali si riscontra una situazione di soggezione a condizionamento e/o di cointeressenze da parte della criminalità mafiosa, abbiano la possibilità di stabilire rapporti contrattuali con le Amministrazioni pubbliche.

E’ stato evidenziato dal Prefetto che il costante impegno profuso dalle Istituzioni del nostro Paese per garantire  un’efficace azione, condotta sia a livello giudiziario che nell’esercizio delle funzioni amministrative, contro le consorterie mafiose  e i lucrosi interessi illeciti da queste perseguiti, mira a combattere proprio quei fenomeni che, distorcendo le corrette dinamiche di mercato, recano grave danno per le prospettive di sviluppo del tessuto economico-produttivo e di quelle realtà imprenditoriali sane operanti sul mercato, penalizzate dalle forme di concorrenza sleale poste in essere dai soggetti che si ispirano ai “codici” di comportamento connaturati alle organizzazioni criminali.

Non è mancato il richiamo del Prefetto alla ricorrenza, caduta proprio nella precedente giornata del 30 aprile, della barbara uccisione  di Pio La Torre, sindacalista e uomo politico siciliano ucciso da “cosa nostra” nel 1982, nonché il riferimento alla figura del Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, anch’egli vittima a Palermo, il 3 settembre 1982, della violenza mafiosa e alla cui memoria è intitolata la sala che ha ospitato l’incontro con la delegazione, ricordando quanti si sono impegnati con coraggio e tenace determinazione nella  difesa dello Stato e della democrazia contro la violenza e la prevaricazione della mafia.

All’esposizione svolta dal Prefetto, ha fatto seguito una conversazione con i giovani partecipanti ed i loro docenti, da cui è emerso il particolare interesse e la grande attenzione con cui  gli studenti dell’Istituto di Studi Politici “SciencesPo” guardano al tema dell’applicazione degli strumenti giuridici della prevenzione amministrativa antimafia previsti dall’ordinamento italiano contro i fenomeni criminali ed i conseguenti fattori di inquinamento delle attività economiche, nonché verso i positivi risultati conseguiti, grazie a detti strumenti,  in tale delicato settore.

Com. Stam.

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