Musica

Intervista a Pual Giorgi

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Paul Giorgi nasce il 19 maggio del 1995 ad Ascoli Piceno nelle Marche. Inizia a fare musica all’età di 5 anni. Esce dalle superiori e, nonostante la passione per la musica, si iscrive a ingegneria.

Nel frattempo, però, si diploma anche in chitarra con la Music Academy e un giorno si imbatte per caso in un concorso musicale nel quale vince una borso di studio per autori al Cet di Mogol. Nel mentre, la carriera universitaria va male e la lascia per dedicarsi completamente alla musica nel duplice ruolo di cantautore e produttore per altri artisti della sua città. Nel 2020, rimasto a casa il più del suo tempo per un virus diffuso su scala globale, scrive e registra un album “animalesco” che verrà seguito dall’ennesima etichetta indipendente e che vedrà la luce nel corso di quest’anno.

Di recente è uscito il suo singolo di debutto dal titolo Tigre, ecco cosa ci ha raccontato.

  1. Cosa puoi anticiparci della tua giungla musicale?

Non troverete purtroppo Tarzan o Sandokan ma degli animali in ogni canzone. Musica e testo viaggiano insieme in qualche modo. Mi sono divertito molto a registrarle, fare il mix molto meno. Mi ha salvato dalla noia e dalla paranoia della quarantena.

  1. In che modo Tigre è un brano triste? E in che modo non lo è?

Dipende. Perché se hai vinto la lotteria 2 minuti prima di sentire il brano non diresti mai sia una canzone triste.

  1. Hai già avuto precedenti formazioni musicali? Ci riassumi il tuo percorso artistico?

Ho iniziato a studiare tastiera che ero piccolo. Poi sono passato alla chitarra durante le medie per colpa di un amico che mi fece giocare a Guitar Hero. Ho suonato con diversi gruppi della mia città per poi diplomarmi in chitarra moderna con la Music Academy di Ascoli Piceno. All’inizio scrivevo solo brani strumentali poi ho iniziato ad aggiungere le parole ed eccomi qua.

  1. Quali sono i progetti italiani degli anni Ottanta che ti piacciono, e perchè?

A bruciapelo ti dico ovviamente Battisti con Una Giornata Uggiosa, vinile che ho ancora in studio e a cui sono molto legato. Incredibile. Poi la Rettore e Claudia Mori. L’immenso Pino Daniele. Gli anni ottanta, la commedia soft porn, i sintetizzatori, un bel quadro.

  1. Sei già organizzato per quando si tornerà a suonare?

Ni.

Com. Stam.

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