Omicidio “Mazzè”: La Polizia arresta Gaetano e Stefano Biondo pregiudicati dell ZEN (Aggiornamento)

Palermo: La Polizia di Stato fa piena luce sull’omicidio Mazzè. individuati ed arrestati altri due componenti del commando che, lo scorso marzo, insanguinò la domenica delle palme per le strade dello Z.E.N..

Lo scorso 29 marzo, veniva ucciso, nel quartiere Zen, un esponente di vertice della locale famiglia mafiosa identificato per Mazzè Franco, nato a Palermo il 26 giugno del 1969, con numerosissimi precedenti penali; l’uomo era stato attinto da, almeno, 8 colpi d’arma da fuoco, cal.9, sparati a bruciapelo.
Negli stessi frangenti, l’abitazione di un altro pregiudicato, vicino al Mazzè, veniva fatto oggetto di numerosi colpi d’arma da fuoco.
Le primissime indagini della Polizia di Stato consentivano di raccogliere solidi elementi indiziari a carico di Chianchiano Fabio, palermitano, cl. ‘65, il quale veniva sottoposto a “fermo di polizia giudiziaria”. Gli articolati sviluppi investigativi, effettuati nei mesi successivi dalla Sezione “Omicidi” della Squadra Mobile, in collaborazione con la Squadra “Investigativa” del Commissariato di P.S. “S. Lorenzo”, hanno consentito di raccogliere ulteriori, pregnanti elementi di prova (indagini tradizionali, accertamenti tecnici di natura balistica e per la ricerca dei residui di sparo, indicazioni testimoniali riscontrati da elementi di fatto) a carico di Biondo Stefano, cl. ‘62 e del fratello Biondo Gaetano, cl. ‘69.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sulla scorta di tali elementi investigativi, ha presentato richiesta di applicazione della Custodia Cautelare in carcere a carico dei due soggetti indicati; la misura è stata emessa dal G.I.P., dr. Luigi Petrucci. Dalla ricostruzione investigativa è emerso che Biondo Stefano guidava l’autovettura sulla quale viaggiava il gruppo di fuoco mentre Biondo Gaetano spalleggiava Fabio Chianchiano al momento dell’omicidio e della sparatoria contro l’abitazione di l.go Benedetto Cutrugli.
Dalle investigazioni è emerso, inoltre, un tampon kit positivo effettuato sulla mano destra di quest’ultimo, poche ore dopo l’omicidio, avvalorando la ricostruzione investigativa sulla sua partecipazione all’evento delittuoso.