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La Polizia di Stato traccia un bilancio della sua attivita’, nel corso dell’anno solare.

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L’approssimarsi delle festività natalizie è, come ogni anno, l’occasione per volgere lo sguardo indietro e tracciare un bilancio di quanto fatto. Lo è anche per la Polizia di Stato che, a Palermo, sta concludendo un 2015 denso di attività, fatiche e soddisfazioni.
Il bilancio non può prescindere, innanzitutto, da uno sguardo alla statistica dei dati degli eventi criminali registrati nel territorio del capoluogo e della sua provincia, per i quali risulta essere intervenuta proprio la Polizia di Stato. Sono in lieve calo gli scippi, gli incendi ed i danneggiamenti, in lieve aumento le rapine e, dimezzate, le estorsioni.
Tale, ultimo dato può essere ascritto a varie motivazioni ma, è indubbio, che abbia inciso, soprattutto, l’azione di pressione e repressione esercitata dalla Polizia di Stato, nel corso di svariate operazioni, in chiave antimafia.
Tra queste sono da ricordare l’operazione “Ermes” che ha continuato a fare terra bruciata intorno a Matteo Messina Denaro, sottraendo risorse, sotto forma di beni e uomini alla sua latitanza e l’operazione “Stirpe” che ha disarticolato uno dei principali mandamenti palermitani, “riorganizzatosi, secondo arcaici rituali, attorno a “famiglie” e figure di vecchi boss, quali quella di “Santa Maria di Gesù” ed il boss Salvatore Profeta.
Proprio a ridosso della fine dell’anno, un duro colpo è statao inferto a Cosa Nostra ed ai suoi, tradizionali, illeciti rapporti con la mafia agrigentina, con l’operazione “Icaro”.
Una delle principali fonti d’introito della criminalità organizzata, si sa, è rappresentata dagli stupefacenti e proprio al contrasto dei grossi traffici di droga, la Squadra Mobile ha rivolto le sue attenzioni: tonnellate di hashish e decine di carichi di cocaina sono stati sequestrati dai poliziotti nel corso delle operazioni “Lampara”, “Letium 4” ed “Andreas”.
Oltre che le piazze della droga, i poliziotti di Palermo hanno costantemente monitorato quelle della prostituzione ed i suoi sempre più frequenti legami con la tratta di esseri umani ed il fenomeno dell’immigrazione clandestina, come testimoniato dall’operazione “Caffè Export”.
Grande impegno di uomini e di risorse è stato profuso nel monitoraggio delle rotte dei clandestini attraverso le quali, si sono concretizzati episodi di immigrazione clandestina, spesso, purtroppo, trasformatisi in tratta di esseri umani. E’ il caso dell’operazione Glauco 2 e di tante altre affini che sono servite a smascherare scafisti improvvisati se non freddi assassini, mossi dal denaro e dal fanatismo religioso.
L’utilizzo di nuove tecnologie ha spinto la lotta tra polizia e crimine su terreni sempre più sofisticati per raggiungere i quali è necessaria una padronanza del mezzo informatico sempre più ampia: con l’operazione “Freemoney” è stata smantellata una centrale della falsificazione e della clonazione di carte di credito con ramificazioni internazionali e riferimenti a piattaforme, on line, estere. Decine di arresti e denunce per truffe.
Inoltre, mai come quest’anno, l’anticorruzione è risultata una priorità per la Polizia di Stato, nel capoluogo.
Un allarmante tasso di pervasività della corruzione nei confronti della Pubblica Amministrazione è stato registrato e vi si è tentato di porre freno con l’operazione “Black list” che ha portato all’arresto di importanti “colletti bianchi”. Un caso inedito ed altrettanto allarmante è stato segnato dall’attività di polizia che ha portato alla luce, nello scorso novembre con un’operazione nell’ambito circense, suddivisa in tre tranche, centinaia di ingressi irregolari di cittadini extracomunitari, grazie alla prezzolata compiacenza di impiegati pubblici ed imprenditori circensi.
Infine, per ciò che concerne quasi tutti gli omicidi, maturati nel corso dell’anno, nel territorio della provincia, la Polizia di Stato ha dato un nome ed un volto ai responsabili: risolti, in meno di 24 ore, l’omicidio di un benzinaio a Piazza Lolli, quello di un pregiudicato dello Zen, quello di un coadiutore giudiziario e di un capo-cantiere a Trabia e quello di un anziano all’Addaura.
In conclusione, le persone denunciate risultano essere aumentate del 7%, circa e quelle arrestate del 19%.

KKKKK
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