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La Polizia trae in arresto un palermitano, ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa di Tommaso Natale


Palermo: La Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari emessa dal Tribunale di Palermo, il palermitano 33enne LA BARBERA Francesco, condannato in primo grado, lo scorso 14 Giugno, alla pena di anni 7 di reclusione e 7 mila euro di multa, per il reato di estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. Il malvivente, insieme ad altri esponenti di “cosa nostra”, in un arco temporale ricompreso tra i mesi di Settembre 2012 e Novembre 2013, aveva costretto, con violenza e minaccia, il titolare  di una società che opera nel settore delle pulizie, facchinaggio e giardinaggio, ad assumere ben nove persone, amici e familiari di affiliati all’organizzazione mafiosa “cosa nostra” e a versare alla “famiglia” ingenti somme di denaro.

Il Tribunale di Palermo, accogliendo la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, in ragione dello spessore criminale del La Barbera e della sua continuità di rapporti con esponenti apicali di “Cosa Nostra”, nonchè della possibilità di reiterazione dei medesimi reati, ha disposto nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare in argomento, eseguita oggi dalla Squadra Mobile.

Il LA BARBERA era stato tratto in arresto a Febbraio 2015 nell’ambito di una rilevante operazione antimafia denominata “Apocalisse 2”, nel corso della quale erano stati arrestati 27 soggetti, esponenti dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo.

L’attività rappresentava la prosecuzione della precedente operazione “Apocalisse” che, nel mese di Giugno 2014, aveva condotto all’esecuzione di circa 100 provvedimenti restrittivi della libertà personale ed alla sostanziale disarticolazione della struttura organizzativa della consorteria mafiosa operante in quei territori.

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