Giovanni Mercadante, ex deputato regionale di Forza Italia, ieri mattina si è consegnato alla polizia penitenziaria del carcere Pagliarelli di Palermo. Già condannato in primo grado e successivamente assolto in appello, mercoledì sera Giovanni Mercadante è stato condannato dalla Cassazione a dieci anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa. L’ex deputato regionale, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, ha legami di parentela con il noto boss Tommaso Cannella, originario di Prizzi. Secondo l’accusa, il radiologo sarebbe stato il “medico di fiducia” dei clan mafiosi. Le incriminazioni sono arrivate anche da diversi pentiti, tra cui Nino Giuffrè, ex braccio destro di Bernardo Provenzano. «La politica mi ha distrutto e mi ha lasciato da solo. La pagano solo i c… come me e come Totò Cuffaro» ha commentato poco dopo la pronuncia della magistratura sulla sua condanna. «Non scappo, dove devo andare? Ho perso nove anni della mia vita più quelli che mi dovrò fare. Ho la coscienza a posto, non avrei mai creduto che sarebbe finita così. Penserò adesso al resto del mondo, a quelli che hanno bisogno. Andrò a fare volontariato in carcere. Lo ha già fatto Totò Cuffaro, lo farò anch’io. Nonostante tutto quello che hanno detto i giudici di me, io resto una persona perbene».
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