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Operazione Antidroga dei Carabinieri – arrestati a “ Falsomiele ” padre e figlio (Foto)

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Palermo: E’ avvenuto nel week-end a Palermo, quando i Carabinieri della Stazione Villagrazia unitamente a personale della Compagnia Intervento Operativo del 12° Battaglione Carabinieri di Palermo, nell’ambito di un delicato servizio antidroga svolto nel quartiere “ Falsomiele ”, noto tra le piazze di spaccio della periferia cittadina, hanno tratto  in arrestato padre e figlio, sorpresi con dosi di “Cocaina e Hashish”, pronte per essere spacciate al dettaglio.

Lucio Mancuso, nato a Palermo classe 1957, ivi residente in Largo dello Storno e  Francesco, Mancuso nato a Palermo classe 1991 già sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziariapadre e figlio, devono rispondere dell’accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo “COCAINA” suddivise in nr. 89 dosi per un totale di grammi 75, e del  tipo “HASHISH” suddivise in nr. 41 pezzi per un totale di grammi 60.

Gli investigatori dell’Arma, predisponevano un delicato servizio di non facile fattibilità  nel quartiere di Falsomiele, tristemente noto per l’alta concentrazione di soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti e consumo, finalizzato al contrasto del dilagante fenomeno.

I Carabinieri intorno alle ore 15:00 circa, avevano modo di notare   Francesco Mancuso, che indossava un giubbotto nero e pantalone in tuta di colore nero, già noto alle forze dell’ordine in atteggiamento guardingo, mentre era intento ad armeggiare nei pressi del motore esterno di un condizionatore posto sulla parete di uno stabile di Largo dello Storno, che insiste su  via del Cigno.

Il Mancuso Francesco, veniva dunque visto, avvicinarsi al succitato motore del condizionatore, prelevare con le mani un involucro di medie dimensioni, per poi riporlo all’interno dello stesso, allontanandosi di qualche metro. Tali procedure si ripetevano in un paio di occasioni, per poi cedere un qualcosa a compiacenti acquirente che si allontanavano subito.

Avendo dunque fondato motivo di ritenere che vi era in atto un’attività di spaccio e che nei pressi del motore esterno del condizionatore di via del Cigno fosse stata occultata della sostanza stupefacente, si decideva di intervenire.  Francesco Mancuso, nel frattempo si era allontanato facendo perdere le tracce.

I Carabinieri, dopo aver suonavano al campanello dell’abitazione della famiglia Mancuso ed avuto la presenza della madre, alla richiesta della presenza del figlio questa riferiva che lo stesso non era in casa, ma che si sarebbe subito prodigata al rintraccio dello stesso via telefono. Avuto accesso al condominio, i militari si apprestavano a salire al terzo piano, quando sentivano il rumore della chiusura di una  porta e il rumore di passi sulle scale. Al terzo piano, vi era  Mancuso Lucio, padre di Francesco, sulla rampa delle scale che dal suo appartamento porta al solaio sovrastante, segnatamente provato innanzi la porta di accesso alla terrazza/solaio. Il Mancuso Lucio in evidente stato di agitazione e con affanno, riferiva che si era appena portato al piano superiore per effettuare una telefonata, atteso che a suo dire all’interno dell’abitazione non vi era campo.  Lo stesso veniva reso edotto che si doveva procedere ad una perquisizione dei locali.

Al piano superiore veniva rinvenuta, poggiata su una catasta di mattoni, una scatola da scarpe in cartone, al cui interno erano custodite nr. 89 dosi preconfezionate in buste di cellophane, tutte chiuse con nastro adesivo di colore verde e nero, il tutto sottoposto a sequestro.

I militari dell’Arma, contestualmente recuperavano l’involucro occultato all’interno del motore esterno del condizionatore, mentre Francesco Mancuso spontaneamente si presentava presso la Caserma dei Carabinieri Villagrazia confermando l’addebito e che all’interno degli involucri in cellophane era presente sostanza stupefacente del tipo cocaina, pertanto dichiarati in arresto per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

Dell’Avvenuto arresto la competente Autorità Giudiziaria, disponeva la traduzione degli arrestati presso il proprio domicilio in attesa di essere giudicati con rito direttissimo, conclusosi nella giornata di ieri con la convalida degli arresti. Per il padre,  Lucio Mancuso, il G.I.P. ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma in Caserma, pertanto rimesso in libertà, mentre per il figlioFrancesco, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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