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Palermo: Suicidio di un poliziotto


È proprio di queste ultime settimane la notizia della conclusione di un importante incontro tra le OO.SS. di Polizia ed il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli. Durante l’incontro il Prefetto si era impegnato ad attuare un piano finalizzato alla tutela della salute degli operatori dei Corpi di Polizia. La riunione era finalizzata a determinare quelle che devono essere le procedure in tema di sorveglianza sanitaria, per coloro che avranno bisogno di cure a seguito di accertamenti preventivi, prevedendo precise forme di ricollocazione del personale interessato, sia in modo provvisorio che permanente. Dal primo Marzo 2017, inizierà la fase operativa in attuazione del Decreto del Capo della Polizia datato 2 Gennaio 2017, che prevede in un primo momento un’adesione su base volontaria da parte dei dipendenti e comunque con una preferenza per quelli dai 50 anni in su. Il personale sarà sottoposto ad una serie di controlli, tra cui, non ultimo, un colloquio con uno psicologo, che permetteranno di stilare un quadro generale completo delle condizioni di salute psico-fisica di ogni soggetto e conseguentemente di certificarne l’idoneità al servizio. Così riferiscono in una nota i rappresentanti di “MP” Movimento dei Poliziotti Democratici Riformisti che, in quanto Sindacato di Polizia, si è battuto più e più volte affinché i colleghi potessero avere ogni più adeguato supporto di tipo sanitario e quindi anche psicologico, senza che questo arrecasse danni alle garanzie contrattuali retributive ed occupazionali dei colleghi. Il lavoro del poliziotto rientra certamente tra quei lavori usuranti del nostro tempo – continua MP – “Gli agenti di Polizia sono sottoposti a stress e rischi di vario tipo, è doveroso che il nostro datore di lavoro garantisca la sicurezza di un supporto sanitario non penalizzante che, altrimenti, non sarebbe di certo utilizzato da tutti coloro che potrebbero averne necessità”. Saltano all’occhio le potenziali difficoltà derivanti dall’Art. 3 del Decreto: Clausola di invarianza finanziaria e cioè che dal provvedimento non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato, continua il dispositivo dichiarando che si dovrà provvedere a «…l’espletamento dei compiti attribuiti dal presente provvedimento con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente». “ non possiamo non sottolineare la necessità e l’urgenza di attivare, nei tempi e modi più efficaci, tutte quelle azioni utili a garantire i colleghi e prevenirne anche quegli atti, talvolta estremi, che sempre più spesso siamo nostro malgrado, costretti a leggere sui giornali”. A conferma dell’urgenza, completa e più ampia  applicazione di quanto sopra, il suicidio di Antonino Maiorana di 48 ani. Così si chiama il poliziotto che lavora presso il Reparto Prevenzione Crimine di Palermo” – riferisce la Segreteria Provinciale MP di Palermo. Sabato stamattina, intorno alle 10 e 30 l’uomo, che percorreva via Ernesto Basile, dopo aver accostato l’auto, restando in macchina, ha estratto la sua arma d’ordinanza e si è sparato alla testa. Non è morto sul colpo l’agente, che è stato subito ricoverato in gravissime condizioni all’Ospedale Civico di Palermo, i danni celebrali irreversibili ed il quadro clinico generale non hanno lasciato alcuna speranza fino a quando ne è stato dichiarato il decesso. La moglie coraggiosamente, ha deciso di donare gli organi del marito. Per quanto difficili, decisioni di questo tipo vanno prese in tempo reale ed il prima possibile, così da permettere allo staff medico specializzato di organizzare gli interventi utili al prelievo degli organi e tessuti che doneranno una nuova speranza di vita ad altre persone. Al momento le motivazioni del gesto estremo non sono ancora chiare.

“Quello che rimane è  un vuoto incolmabile per la famiglia, alla quale ci rivolgiamo manifestando il nostro profondo cordoglio per l’immane tragedia che li ha travolti con la perdita di Antonino, condividendo ed apprezzando il nobile gesto della moglie, che ha dato l’assenso all’espianto degli organi” , così dichiara il sindacato MP in una nota.

Continua MP, spiegando quale sia la reale situazione tra gli operatori dei Corpi di Polizia:  “Di anno in anno aumentano i casi di suicidio tra le Forze dell’Ordine: un dato che dovrebbe far riflettere i vertici del Dipartimento della P.S. Il Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti ritiene che si debba aprire un confronto tra Istituzioni e Sindacato, per studiare strategie condivise sulla vigilanza sanitaria dello stato di salute fisica e mentale dei propri dipendenti” continua la Segreteria Provinciale, chiarendo la necessità per ogni dipendente di una figura stabile a supporto psicologico, come avviene in tante aziende pubbliche e private e nei corpi di polizia di altre nazioni. Altro elemento d’attenzione – sottolinea la segreteria MP – è ottenere la certezza di una procedura che tuteli non solo la privacy dei colleghi richiedenti una consulenza di tipo psicologico, ma anche, e soprattutto, la certezza che in alcun modo questa, possa influenzare negativamente sullo stato di servizio.

Di Mauro Faso

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