La vita del presidente del Consiglio Matteo Renzi negli ultimi giorni è stata caratterizzata prevalentemente dalla ricerca affannata e disperata di voti che possano aiutarlo a raggiungere il fatidico sì per l’approvazione dell’Italicum. Renzi ha raccomandato ai fedelissimi di esaminare ogni deputato per raggiungere la quantità di voti necessari, in vista della resa dei conti sulla legge elettorale. Basta guardare all’interno del Pd per capire quanta necessità abbia di sostegno. Rivolge le sue richieste di aiuto anche a deputati delle opposizioni, ha chiamato lui stesso volti illustri della politica sebbene non appartenenti al suo schieramento. Per Renzi il dilemma non è rappresentato solo dal presente, perché in questa tornata potrebbe giocarsi anche il futuro. Tuttavia, consapevole di vivere uno dei passaggi più difficili della sua legislatura, si mostra: «È la fase più dura, ma ce la farò, i numeri sono dalla nostra parte». La sua è una personalità che difficilmente mostra cenni di cedimento, non ammetterebbe mai di essere in difficoltà, di non potercela fare, nel suo vocabolario non esistono certi termini. Ma se davvero Renzi fosse così certo di farcela, se davvero i numeri fossero dalla sua parte, perché allora attuerebbe questa ricerca affannata del singolo voto? Molto probabilmente la direzione sarà perseguita per come Renzi l’ha ipotizzata, quella che si è aperta in parlamento sembrerebbe una battaglia che il premier ha preparato minuziosamente. Il voto di fiducia è un passaggio inevitabile che deve essere affrontato, Renzi non si lascia intimorire, in alcuni momenti ha saputo destreggiarsi utilizzando a suo favore le forze politiche schierate in campo.
di: Diego Ventimiglia
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