E’ in corso la terza maggiore recessione dall’unità d’Italia ed una impresa su cinque rischia di fallire. A dirlo il report di Ambrosetti, che ha coinvolto 112 mila società e sarà presentato oggi a Cernobbio, nel classico appuntamento annuale sul lago di Como.
Secondo Ambrosetti siamo in piena recessione, la terza dall’unità ad oggi. Sono in calo infatti i fatturati delle imprese ed in aumento i possibili fallimenti. Nel periodo 2000-2019 il tasso di crescita medio italiano è stato pari a 0,4%, un quarto di quello europeo. E ad inizio anno, già prima dell’esplosione della pandemia Covid-19, le cose non andavano meglio per l’Italia, dove era attesa una crescita stimata dello 0,3%. Dopo il Covid tutto è cambiato, certamente in peggio. Ma da Ambrosetti arriva anche una buona notizia. Nella seconda metà del terzo trimestre i consumatori italiani hanno ripreso a spendere, un dato che lascia intendere che nel corso del prossimo anno le attività economiche potrebbero migliorare, anche se occorrerà faticare parecchio prima di tornare ai livelli pre-crisi, considerato che la crescita sarà graduale e lenta anche per tutto il 2021. Inoltre, se confermata la tendenza attuale, i fatturati si ridurrebbero fra il -6% ed il -29%. Preoccupa pure, secondo lo studio di Ambrosetti, la distribuzione dei redditi. Nel 2017, ultimo dato disponibile, era a quota 35,9 punti, il più elevato rispetto agli altri paesi europei, segno che va aumentando in modo preoccupante il divario tra i pochi che hanno di più ed i sempre più tanti che vedono contrarre il loro reddito.
Ciro Cardinale
CS