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RICORDO DI ELIO PANDOLFI

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Era il mese di luglio del 1998, quando ebbi il piacere di intervistare Elio Pandolfi, scomparso a Roma, sua città natale, lunedì 11 ottobre 2021, all’età di 95 anni.

Attore poliedrico, doppiatore e cantante, Pandolfi si trovava a Palermo perché impegnato, per la 114 volta, nel ruolo di Njegus, il cancelliere pasticcione che coadiuvava il Barone Zeta ne “La vedova allegra” di Victor Léon e Leo Stein, con musiche di Franz Lehàr (per il cartellone estivo del Teatro Massimo). Saputo che alloggiava in un noto albergo dalle parti di Via P.pe Belmonte, lo contattai telefonicamente e mi fissò un appuntamento per le 12. Purtroppo, a causa del traffico arrivai intorno alle 13 ed ero certo di non incontrarlo perché si avvicinava l’ora del pranzo. Ma grande fu la mia meraviglia quando, entrando in albergo, vidi l’attore seduto nel divano della hall che leggeva il giornale e mi aspettava. In pratica aveva posticipato il pranzo per farsi intervistare. “Artisticamente, come nasce Elio Pandolfi?”, fu la mia prima domanda. “Giovanissimo -rispose- ho esordito come ballerino classico e mimo, a Venezia, ne “I Valori di Orfeo”; poi c’è stata la radio, il teatro, la televisione, l’opera lirica e l’operetta che non abbandono mai. Nel 1990, infatti, al Teatro di Verdura sono stato impegnato ne “La Principessa della Czarda” diLeo Stein e Béla Jenbach, con musiche di Emmerich Kálmán. Poi mi sono dedicato ai corsi d’insegnamento per cantanti lirici. Devo la mia rentrée sulle scene a Maurizio Costanzo che mi ha ospitato varie volte nel suo salotto (e Pandolfi imitava il caratteristico rumore di un vecchio tram romano e una suora, ndr). Anche Paolo Limiti mi ha invitato spesso nella sua fortunata e seguitissima trasmissione “Ci vediamo in TV”. “Cosa pensa dei comici d’oggi?” “Non ci sono e non vedo futuri comici. Giornalmente la TV ci propina dozzine e dozzine di giovani attori, ma la loro non è comicità; dilaga l’improvvisazione e tanta volgarità”. “I suoi prossimi lavori?” Un concerto di musica operettistica a L’Aquila, un film con la Wertmuller “Ferdinando e Carolina”, in cui sarò l’Abate Ferdinando Galiani, quindi riprenderò la divertente trasmissione su Radio Tre, “Hollywood Party” basata su quiz e indovinelli che permettono di vincere tante tessere gratis per il cinema, poi sarò impegnato a Bologna con l’ennesima “Vedova allegra” accanto alla soprano Raina Kabaivanska ed a settembre festeggio 50 anni di teatro”. Nel salutarci Pandolfi mi omaggiò di una sua foto con dedica, che conservo gelosamente, ricordando le tante rivistine radiofoniche che conduceva con Antonella Steni, Renato Turi, Silvio Gigli, Deddy Savagnone, Silvio Noto, Carlo Giuffrè e molti altri. E, guardando film interpretati da Donald Pleasance, Spencer Tracy, Joel Grey, Peter Landers o Jacques Dufilho e personaggi dei cartoon, riconoscerò la voce dell’indimenticabile Elio Pandolfi.

Franco Verruso

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