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Salvo Barone presenta L’uomo senza una scarpa (Todaro)

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Feltrinelli Librerie via Cavour 133, Palermo – AREA ESTERNA ALLA ZTL – tel. 02 9194 7777 – WhatsApp +39 345 686 8487  Venerdì 12 aprile – ore 18 Salvo Barone presenta L’uomo senza una scarpa (Todaro) insieme a Salvatore Cusimano

Un omicidio apparentemente banale, un cadavere ritrovato nel cortile di un condominio borghese a Milano, viene affidato al commissario Biondo e alla sua squadra.

Le indagini si rivelano più complesse del previsto, con testimoni riluttanti, un condomino irrintracciabile e una scarpa scomparsa. E a complicare la situazione, il commissario sta attraversando una crisi esistenziale, è distratto, svogliato, troppo concentrato sui suoi problemi sentimentali. Toccherà quindi all’ispettore Gigio Martinoia, prossimo alla pensione, e all’agente Giusy Garofalo, italiana di origini etiopi, ricostruire spostamenti, verificare alibi, immaginare moventi. E indagare i legami tra i sospettati, tra false piste e storie lontane nel tempo e nello spazio.

Salvo Barone è nato a Palermo nel 1956. Bancario, ha vissuto in Sardegna per una decina d’anni e da altri dieci risiede a Como. Laureato in Scienza Politiche con una tesi sui mezzi di comunicazione di massa, è sposato e ha due figli. Ha tanti difetti, a cominciare dalle tibie martoriate e inappellabilmente storte. Eppure lui è convinto che questa sia una qualità, se è vero che per camminare dritto, nella vita, è anche importante saper deviare. Calciomane incallito (provate a chiedergli dei suoi miti sessantottini e vi risponderà senza esitare Tanino Troja), ha una visione manichea della vita. Anche se, ragionandoci sopra, ha dovuto constatare che, più facilmente, il mondo si sostiene sul principio del “tengo famiglia” e del “vediamo di non farci troppo male”. Coltiva legami a lungo termine. Non pratica il bon ton deliberatamente, evitando però di farsene accorgere. Ecco perché complessivamente è una persona a modo. Tra i suoi desideri irrealizzabili, possedere la vena umoristica di Petros Markaris, quella lirica di Leonard Cohen, e la timbrica di Tom Waits. Vivere nell’antica Atene di Margaret Doddy e soprattutto fare ritornare in vita Falcone e Borsellino. Se poi il Palermo vincesse lo scudetto, sarebbe un trionfo. Nel 2010 pubblica Le regole del formicaio e nel 2012 Una giustizia più sopportabile.

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