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Scuola. Al via il progetto “La cittadella dell’infanzia” contro la povertà educativa minorile

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“Con e per le bambine e i bambini. Diritti…all’infanzia da 0 a 6 anni” Si è svolto ieri presso il Real Albergo delle Povere il Convegno  dal titolo “Con e per le bambine e i bambini. Diritti…all’infanzia da 0 a 6 anni”, evento di avvio del progetto “La Cittadella dell’infanzia”, selezionato e finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini – Fondazione con il Sud, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, finalizzato ad ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura di bambini di età compresa tra 0/ 6 anni con un focus preciso rivolto alle bambine e ai bambini che vivono in contesti territoriali disagiati.

Il progetto, di cui è capofila la Cooperativa Sociale ASAM e vede il Comune fra i partner, prevede attività che si svolgeranno nell’arco del triennio 2018-2021, presso la scuola dell’infanzia comunale “Giuseppe di Matteo” (già “Enea Rossi”) che di fatto diventa un polo educativo, precursore del sistema integrato di istruzione come delineato dalla Legge 107/15 (Buona Scuola) e dal relativo Dlg. n. 65/17.

Il progetto “La Cittadella dell’infanzia” costituisce un’opportunità concreta per offrire alla città uno strumento valido contro la povertà educativa minorile e sottolinea l’importanza del Dlg n.65 che archivia le misure puramente assistenziali dello 0-3 anni, integrandole in un sistema più ampio 0-6 anni.

L’emergenza educativa, sempre in primo piano per il triste fenomeno della dispersione scolastica, richiede interventi efficaci, azioni forti e condivise, non più differibili. Simbolicamente possiamo ben dire che “è suonata la campanella, bisogna entrare tutti in classe”. Tutti, i bambini e le bambine, a sostegno generalizzato delle famiglie.

Per la prima volta si pone l’attenzione al sistema educativo della prima infanzia e della scuola dell’infanzia, unitariamente considerato, quale strumento di prevenzione della povertà educativa. Le precondizioni per costruire un vero “sistema integrato 0-6” effettivamente generalizzato risiedono, però, nell’azione unitaria di tutti gli attori – Stato, Regione, Comuni, congiuntamente con i servizi educativi e le scuole paritarie del privato sociale –  tesa a svolgere il proprio ruolo a servizio ed a sostegno delle famiglie. L’Italia – con il triste primato della Sicilia e di Palermo –  è un Paese vietato ai minori, la cui condizione vede le nostre comunità dove maggiormente si subiscono gli effetti della povertà educativa e, quindi, dell’abbandono e del degrado socio/economico.

La partnership – pubblico/privato sociale – ha una valenza significativa in quanto è rappresentativa delle agenzie socio-educative del territorio, le quali, attraverso il coinvolgimento attivo di Stato, Enti Territoriali e del Terzo Settore, assumono valore in termini di sostenibilità e continuità dell’azione.

Presenti al convegno più di 300 addetti ai lavori, tra gestori e dirigenti di scuole dell’infanzia e asili nido, docenti ed educatori delle scuole statali, comunali di Palermo e delle scuole dell’infanzia paritarie aderenti alla FISM – Federazione Italiana Scuole Materne della provincia di Palermo.

Gli interventi autorevoli dei rappresentanti delle istituzioni, regionali e nazionali, nonchè dei relatori coinvolti, tutti qualificati esperti del settore, hanno offerto ai numerosi partecipanti l’occasione di approfondire tematiche fondamentali quali la centralità del bambino nel sistema integrato, l’importanza del ruolo delle istituzioni e del privato sociale, l’interculturalità, il rapporto scuola/famiglia.

La giornata di lavoro, conclusasi con la visita alla “Cittadella dell’infanzia” presso la scuola dell’infanzia comunale “Giuseppe Di Matteo”, ha permesso di delineare strategie e strumenti efficaci per sostenere la programmazione di politiche e linee di intervento future, in una effettivacollaborazione Pubblico/Privato sociale per il bene comune.

Com. Stam.

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