Evidenza

SEMPRE PIÙ PERSONE FUGGONO DA PALERMO (e da molte città del Sud)

• Bookmarks: 3


Vivere al Sud, soprattutto nelle città metropolitane pare stia diventando impossibile e sempre più persone decidono di abbandonare la propria terra, la propria città e migrano al Nord. I dati diffusi dall’Istat sono inequivocabili, negli ultimi anni, oltre 1milione e 300mila persone. Un fenomeno che non riguarda solo i giovani, ma tutte le fasce d’età, inclusi gli over65 anni sebbene la maggior parte delle persone che hanno deciso di lasciare il mezzogiorno è compreso nella fascia tra i 20 e i 45 anni.
Già lo scorso anno lo Svimez (l’Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) aveva diffuso dati preoccupanti: tra il 2001 e il 2011, a fronte di 651mila persone che avevano deciso di trasferirsi nelle regioni del meridione, a decidere di emigrare erano stati quasi il doppio, 1.175.426 persone (e di questi oltre 50 mila scappano da Palermo). Ciò significa che la popolazione meridionale in un decennio si è ridotta di circa mezzo milione di persone. Numeri che secondo le previsioni peggioreranno ulteriormente nei prossimi anni: da ora al 2050 saranno oltre 2,7 milioni le persone che decideranno di lasciare il meridione per emigrare al nord e di queste 900 mila provenienti da sole tre province: Napoli (- 439mila), Bari (-322mila) e Palermo (-152mila).
Tra le città metropolitane del Sud, quella che, fino ad ora, ha pagato il prezzo più caro è stata Palermo (seguita da Napoli): ogni anno 30mila cittadini decidono di lasciare la capitale dell’Euromediterraneo (come l’aveva rinominata il sindaco Orlando durante il suo precedente mandato) per andare a vivere altrove. Molte le cause di questo fenomeno: mancanza di servizi, inquinamento, qualità della vita, disoccupazione, crisi economica, ma, prima di tutto, il fatto di non credere più che la situazione possa migliorare nell’immediato futuro. Lo dicono i numeri: mentre in Italia la disoccupazione è in calo (è diminuita al 12 per cento, almeno stando a quanto dichiarato dal premier Renzi – non senza gongolare di gioia), a Palermo la percentuale di persone senza lavoro è in crescita ed è quasi il doppio di quella nazionale (23,16 per cento). Valori preoccupanti, ma che diventano spaventosi per alcune fasce d’età. A cominciare dai giovani, specie quelli “qualificati” o che hanno conseguito una laurea: quasi il 60 per cento dei giovani siciliani non riesce a trovare un lavoro e che crede che l’unica possibilità di crearsi un futuro è emigrare: tra il 2000 e il 2012 la percentuale di giovani che si sono spostati al Nord o all’estero è più che raddoppiata, passando dal 10,7 per cento al 25 per cento. Anche l’economia nella prima città della Sicilia mostra segni di grave crisi: negli ultimi anni il numero delle imprese è diminuito di un quarto (il 24 per cento). “Il territorio è in sofferenza – ha commentato Daniela De Luca segretario Cisl – la profonda crisi del settore edile, nel quale sono stati persi 6 mila posti di lavoro a Palermo negli ultimi anni, l’eterna vicenda dei precari del settore pubblico, il commercio che annaspa, colpito dall’abbattimento dei consumi nel territorio che registra i redditi più bassi del Paese. Nessun settore si può dire al riparo”. Un fenomeno che, come detto, vede Palermo protagonista assoluta, ma che accomuna molte città del Meridione e che rischia di avere gravi conseguenze nel prossimo futuro. Chiaro il monito dello Svimez: “Il Mezzogiorno sarà investito nei prossimi anni da un vero e proprio tsunami dalle conseguenze imprevedibili”. Un avvertimento che, però, pare non essere stato ascoltato né dal governo nazionale né dalle amministrazioni locali (tanto, al peggio, si potrà sempre ripopolare le città del sud con le migliaia di migranti che continuano a sbarcare sulle coste siciliane….).

di C.Alessandro Mauceri

3 recommended
KKKKK
137 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com