Yemen: scontro tra ribelli shiiti e le truppe della Coalizione Araba.

Nello Yemen si intensificano gli scontri tra i ribelli shiiti di Houthi e le forze governative appoggiate dalla Coalizione araba. Proprio poche ore dopo che l’Arabia Saudita aveva annunciato di aver interrotto i raid aerei ha bombardato diverse postazioni dei shiiti. I bombardamenti sono avvenuti nelle città di Taiz, Aden e Daleh. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite dal 19 marzo sarebbero morte circa 944 persone mentre ben 3487 sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti aerei della Coalizione Araba, tra tutte quelle dell’Arabia Saudita. Proprio questi bombardamenti hanno sollevato l’indignazione iraniana che ne aveva chiesto lo stop. Tra le richieste iraniane anche di riavviare le trattative tra le fazioni opposte. Dal canto suo, il governo yemenita, ha rifiutato il piano di pace presentato dall’Iran, dichiarando che lo scopo iraniano è quello di interferire su questioni interne del Paese e sostenere l’avanzata dei ribelli shiiti. Proprio ieri, secondo alcune fonti riservate, in seguito alle richieste dell’Arabia Saudita, gli Stati Uniti hanno mandato nel mar Rosso la portaerei Theodore Roosevelt seguita dall’incrociatore Normandy. Lo scopo, seppur non in via ufficiale, è di bloccare eventuali armi iraniane dirette ai ribelli shiiti. Con queste sono in totale nove le navi militari americane che si trovano nella zona e sempre nove sono le navi militari iraniane il cui scopo è quello di proteggere gli interessi iraniani. Interessi economici dal momento che nel Mar Rosso passano ogni giorno centinaia di petroliere battenti bandiera iraniane. Uno scontro indiretto al momento tra l’Iran shiita che appoggia i ribelli di Houthi e l’Arabia Saudita che appoggia il governo sunnita del presidente deposto. Uno scontro indiretto tra i due Paesi che rischia di riaccendere un nuovo conflitto nel Medio Oriente.